#matteo garrone

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I 2000 sono gli anni del boom intermediale: le cronache di vita vissuta passano dalle biografie cartacee alla pellicola con una facilità ed un riscontro mai registrato prima, i must have della letteratura mondiale sono oggi più facilmente disponibili nelle sale cinematografiche che nelle aule scolastiche. Ma cosa accade quando tre racconti di circa quattro secoli fa incontrano la magia del cinema fatto di carne, ossa e sana pellicola digitale?

Ancora una volta l’anima partenopea, prima nel male della camorra ed oggi nella magia delle fiabe, ispira Matteo Garrone nella creazione di Il Racconto dei racconti, genuina trasposizione, e rispettosa nelle atmosfere, di alcune delle novelle de Lo Cunto de li Cunti di Giambattista Basile. La storia del cinema è straripante di streghe ed orchi seicenteschi, di principesse sofferenti e sovrani dispotici, ma Il Racconto dei racconti risulta un’opera differente dagli standard statunitensi fatto di Cenerentole e Grimildi postprodotte fino all’osso. Matteo Garrone seleziona e sviluppa tre racconti di Basile (La regina, La Pulce e Le due vecchie) collocandoli in una cornice fatta di splendide scenografie barocche impreziosite da venature esotiche ed esoteriche, approfittando delle riconoscibili ed italianissime ambientazioni meridionali (come il castello ottogonale pugliese): le fiabe che per quattro secoli hanno accompagnato il dormiveglia degli infanti diventano, con la moderna fiction di Garrone, non solo godibili, negli insegnamenti morali su schermo, ma vere e proprie opere d’arte nel ricordo e nel rispetto della preziosità del visibile: Garrone cura la composizione di ogni inquadratura, in particolare i campi totali, come un esperimento di pittorialismo in questo caso cinematografico. Il film è intervallato da tableaux vivant che commuovono come solo una splendida opera d’arte può fare, coi loro toni pre-raffaeliti e più vicini al sogno che alla realtà. Il legame con la realtà, fondamentale per il regista, spicca nel film nel corpo degli attori, nei loro occhi, nella scelta di ambientazioni riconoscibili dai più: in particolare i primi sono stati capaci di rendere, pur nell’impostazione fantasy della fiaba, emozioni ed angosce mai spudoratamente teatrali ma sempre tangibili ed incredibilmente umane. Ed è proprio l’umanità, fedelmente al cinema a cui Garrone ci ha abituati, la grande protagonista del film, nelle sue sfaccettature terribile e straordinarie, imperiture e mai cambiate nella storia: pittorialismo, sogno e fantasia sono solo le strutture apparenti ed esteticamente epifaniche di cui il regista si serve per raccontare la reale, nuda e cruda natura dell’essere umano. Che da Basile a Garrone non accenna a cambiare.

Presentato al Festival di Cannes senza ricevere alcun premio, Il racconto dei racconti vince a Bologna grazie al Biografilm Festival, che porta in auge la pellicola consegnando al regista il Celebration of Lives Award di fronte a 450 spettatori in fermento: l’ultima fatica di Garrone, che abbiamo visto fino ad ora impegnato nel documentario e nel docu-film, e stato molto atteso dal pubblico nostrano. Agognato riscatto fantasy, la pellicola nasconde dietro l’illusione di una grande produzione straniera sforzi e sudore puramente italiani. Come il regista tiene a sottolineare al pubblico bolognese, ha preferito dar luce alle capacità dei giovani italiani emigrati all’estero per la post-produzione del suo film, richiamandoli in patria per completare un lavoro dall’approccio produttivo che egli stesso definisce “masochistico” per via gli ingenti costi. Ma dopo la sua lunga immersione nelle ombre dell’essere umano, Garrone non ha potuto farsi scappare l’opportunità di creare un film “meno cerebrale, nato per donare un viaggio emotivo nella possibilità di spaziare in libertà”, sia per sé stesso che per lo spettatore, liberi ora di “seguire un istinto legato all’emozione”.

Il Racconto dei racconti, di Matteo Garrone, 2015Tale of Tales, Matteo Garrone, 2015La recensione di

Il Racconto dei racconti, di Matteo Garrone, 2015

Tale of Tales, Matteo Garrone, 2015

La recensione di Kinematrip https://kinematrip.wordpress.com/2015/06/16/il-racconto-dei-racconti-il-fantastico-e-la-morale/


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Немного прекрасной атмосферы, сказки и магии на вечер. Маттео Гарроне “Страшные сказки”.Немного прекрасной атмосферы, сказки и магии на вечер. Маттео Гарроне “Страшные сказки”.Немного прекрасной атмосферы, сказки и магии на вечер. Маттео Гарроне “Страшные сказки”.Немного прекрасной атмосферы, сказки и магии на вечер. Маттео Гарроне “Страшные сказки”.Немного прекрасной атмосферы, сказки и магии на вечер. Маттео Гарроне “Страшные сказки”.Немного прекрасной атмосферы, сказки и магии на вечер. Маттео Гарроне “Страшные сказки”.Немного прекрасной атмосферы, сказки и магии на вечер. Маттео Гарроне “Страшные сказки”.

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