#citazioni letterarie

LIVE

“Noi non ci realizziamo mai. Siamo due abissi, un pozzo aperto verso il Cielo.”

Fernando Pessoa, Il libro dell’inquietudine

«Adesso, che ho superato già tanti dolori e posso leggere il mio destino come una mappa piena di errori, quando non sento nessuna compassione di me stessa e posso passare in rassegna la mia esistenza senza sentimentalismi, perché ho trovato una relativa pace, lamento soltanto la perdita dell'innocenza. Mi manca l'idealismo della gioventù, del tempo in cui esisteva ancora per me una chiara linea divisoria tra il bene e il male e credevo che fosse possibile agire sempre in accordo con princìpi inamovibili».

Isabel Allende, “Il piano infinito”

“Provo amore per tutto ciò, forse perché non ho nient’altro da amare - o forse anche perché niente vale l’amore di un’anima e, se davvero desideriamo dare amore, nulla cambia se lo diamo alla piccola sagoma del mio calamaio o alla grande indifferenza delle stelle.”

Fernando Pessoa, “Il libro dell’inquietudine”

Fernando Pessoa, “Il libro dell’inquietudine”

“Sorreggo sul vecchio tavolo, con occhi stanchi, un’anima ancora più esausta dei miei occhi.”

Fernando Pessoa, “Il libro dell’inquietudine”

“Non sono mai a mio agio nell’immediato, mi seduce solo quello che mi precede, quello che mi allontana da qui, gli istanti innumerabili in cui non fui: il non-nato.”

Emil Cioran, L’inconveniente di essere nati

“Noi non corriamo verso la morte, fuggiamo la catastrofe della nascita, ci affanniamo, superstiti che cercano di dimenticarla.”

Emil Cioran, L’inconveniente di essere nati

“Esiste una conoscenza che toglie peso e portata a quello che di fa — e per la quale tutto è provo di fondamento tranne essa medesima. Pura al punto da aborrire perfino l’idea di oggetto, traduce quel sapere estremo secondo il quale fare o non fare un atto è la stessa cosa, e a cui si associa una soddisfazione altrettanto estrema: il poter ripetere, a ogni incontro, che nessuno dei gesti da noi compiuti merita la nostra adesione, che niente è avvalorato da una qualche traccia di sostanza, che la <<realtà>> è dell’ordine dell’insensato. Una tale conoscenza meriterebbe di essere definita postuma: opera infatti come se chi conosce fosse vivo e non vivo, essere e memoria di essere. È già passato dice costui di tutto ciò che compie, nell’istante stesso dell’atto, che viene così destituito per sempre di presente.”

Emil Cioran, L’inconveniente di essere nati

loading