#cronache matrimoniali

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Le cime innevate, la statale incasinata, le bandiere delle lotte sindacali, il grigio dei complessi commerciali prefabbricati, le case abbandonate, quelle ristrutturate.

I Motorhead come colonna sonora della Valtrompia più gnecca.

Ho la casella mail che trabocca di “offerte” commerciali volte a regalare la qualsiasi al mio lui per onorare al meglio la festa degli innamorati. A parte che tutta questa eteronormatività è obsoleta (ma se poi sto a ricordarlo sono la feminist killjoy del mio condominio e giù di insulti) ma vogliamo parlare dell'obbligo al self love: io, quando mi sto sui coglioni, ho il diritto di starmi sui coglioni, sacramentaccio.

Oltre a cancellarmi dalle mailing-list che, comunque, generano tonnellate di rifiuti nei server devo fare una confessione.

Ci obbligano al capitalismo? Allora io e Dario ci siamo regalati due t-shirt. Presso una piccola serigrafia indipendente io gli ho preso “bestemmio l'universo” dei Bachi da Pietra mentre lui mi ha donato “scenderemo nelle strade” dei Nabat con tanto di logo della band.

W l'ammore.

Di ritorno dalla cena di ieri sera, ad un certo punto mentre ci avvicinavamo a casa, dall'autoradio è partita questa canzone. Ho costretto Dario a fare un altro giro del quartiere perché non ti puoi davvero fermare quando passano i Dinosaur Jr.

“Then I feel nothing”.

Questa canzone ci ha accompagnati nell’ultimo giro che abbiamo fatto in Franciacorta, con il sole del tramonto che dava ad ogni cosa un colore fuoco e proiettava le ombre dei tralicci oltre i campi. 

Ti amo perché mi lasci governare l’autoradio e con te posso spaziare dai Sepultura agli Ultravox passando per Giuni Russo fino ai Suicidal Tendencies.

Soul, mind, fist.

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