#cuckold story

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I guess in the heat of the moment with a lover you never notice the various distinctive details during the hot throws of intense passion. The subtle or outlandish cries of pleasure, the creaking of the bed posts or the way she bites her pillow as he grips her hips tightly.

Perhaps these distinctive details are of unique viewing to the cuck as his only focus is upon them and their writhing throws of insatiable pleasure. I’ve come to notice how my eyes gauge every aspect of Kitty’s sexual energy that I had never noticed prior to this lifestyle.

The smell of sex itself is something I never really perceived. Whenever I’ve found myself fortunate enough to watch it isn’t long before I notice this beautiful essence shared between her and her partner. I’m pretty sure that if it’s due to the arousal caused by the whole experience as she’s always at her wettest to the point that her partners always makes a fuss over it. And this in turn gets them even more enthralled and thus the room mixes with their pheromones. 

This pretty much always leads to them falling into a frenzy of fervent kissing before finding themselves intertwined in a 69position; moaning ferociously and orgasmically, while consuming one another’s sexual pleasure.     

All the while I just sit tight and watch. Knowing my place and adoring her’s.   

Quite a few months ago I floated the idea of writing a novel based on Kitty and I’s experiences. I’d like to say that I’m very flattered by the positive responses and wonderfully written words of inspiration that have littered my inbox since. 

I’d just like to say I’m currently at the point where the plot has been structured. However, it wouldn’t be purely focused on the sexual exploits we’ve experienced, but instead it would be focused on the individuals involved and their emotional connections to one another. That’s not to say there won’t be intense scenes of sexual activity for the reader to indulge in, but rather there would be strong connectives for the reader to understand the pretexts of each situation and its underlying symbolism. 

How do you feel about this? Feel free to venture any thoughts you have. 

Capitolo 4: Rivelazioni

Pochi attimi per prepararsi, l'adrenalina che sale… i nostri occhi finalmente si incrociarono, in un sorriso spontaneo, creando quegli attimi di imbarazzo tipici del contesto dove nessuno ha il coraggio di proferire parola.

Morivo dalla voglia di sapere subito ogni singolo dettaglio della serata di passione appena vissuta,  quel pizzico di timidezza che percepivo nel suo sguardo colpevole era una prova inconfutabile che qualcosa era successo…

Era bellissima, radiosa come non mai. Quello sguardo peccaminoso la rendeva ancora più sexy… Un po’ Impacciato chiesi:

IO: bentornata! Tutto bene?

GIULIA: benissimo! Sono ancora un po’ frastornata, fa veramente strano tutta questa situazione!

IO: a chi lo dici! Non ho pensato ad altro per tutto il giorno… Raccontami cosa è successo… Vi siete trovati nel posto di ieri?

GIULIA: si sono entrata nella sua auto… non ha perso tempo stavolta, appena mi sono seduta mi ha baciato… ha iniziato a palparmi un po’ dappertutto poi non soddisfatto, ha abbassato le spalline del vestitino e mi ha tolto il reggiseno…

IO: sei rimasta a tette nude davanti a lui?

GIULIA: si…

Nel frattempo i nostri corpi si erano avviati vogliosi, cercando il conforto e la sicurezza del contatto fisico. Il nostro respiro si faceva sempre più affannoso e in un lampo mi ritrovai con il mio membro tra le sue mani, in un lento e delicato massaggio, mentre continuava a rispondere alle mie domande inquisitorie sussurrandomi nell'orecchio…

GIULIA: mentre pomiciavamo senza sosta, ha iniziato a toccarle delicatamente soffermando la sua attenzione sui miei capezzoli ormai turgidi fino a farmi venire la pelle d'oca… Ho percepito un brivido percorrermi lungo la schiena fino ad arrivare alla mia fighetta, provocandomi l'istinto irrefrenabile di spalancargli le cosce… nel frattempo mi è salito sopra, percepivo il suo cazzo pulsare mentre si strusciava su di me… Con gli occhi chiusi, mi sentivo completamente nelle sue mani, ho smesso di sentire la sua lingua umida esplorarmi bocca, mi fissava il seno sicuro sul da farsi… si è avvicinato ad esso con fare voglioso, e ha iniziato a leccarmi i capezzoli, poi a succhiarli avidamente. Con il suo cazzo piantato nella fica, ho iniziato a gemere di piacere  abbandonando ogni inibizione…

Il ritmo della sua mano sul mio cazzo era troppo sostenuto per resistere oltre… Ogni sua sillaba pronunciata nel lobo del mio orecchio, prendeva le sembianze di una dolcissima nota musicale, la cui sinfonia, così sensuale da rendere impossibile l'ascolto. Venni copiosamente tra le sue mani che con grande soddisfazione constatando quanto gradissi la sua storia disse:

GIULIA: sei già venuto! Ma come! Pensa che il bello doveva ancora arrivare!

A quelle parole, nonostante l'eiaculazione, il cazzo tornò, in pochi secondi, prontamente durissimo e vigile.

Ebbi, per qualche istante, il sentore di percepire la forte umiliazione di quella sua affermazione… c'era dell'altro dunque… Il solo pensiero era sufficiente a completare la metamorfosi trasformando ogni sua parola in un nettare prelibato.

IO: ti ha leccato le tette?

GIULIA: certo come avrei potuto dire di no in quello stato!

IO: che troia raccontami il resto!

GIULIA: sicuro di volerlo sentire, non è che poi inizi a fare il gelosone?

IO: si voglio ogni dettaglio…

Adorava continuare a punzecchiarmi, un po’ per fare la misteriosa e tenermi sulle spine, un po’ per rimarcare la mia posizione scomoda… quale fidanzato permette alla propria ragazza di spogliarsi nell'auto di un altro uomo e fare i suoi porci comodi? Tra una frase e l'altra le nostre lingue si incrociavano in baci appassionati, quasi voler dare lo stimolo per il  prosequio del discorso…

GIULIA: peggio per te allora! Come avrai già capito mi ha messo le mani un po’ dappertutto, anche io ho iniziato ad accarezzargli il cazzo attraverso i pantaloni, poi ho sbottonato la patta per afferrarlo e ho iniziato a massaggiarlo… Mi ha sfilato i leggings e sono rimasta solo con il perizomino praticamente nuda davanti a lui… ho continuato a segarlo finché non ho sentito le sue dita insinuarsi tra le mutande… dopo averle scostante ha trovato la mia passera completamente fradicia e, tra un bacio e l'altro, ha iniziato a sgrillettarmi, il piacere era troppo ho dovuto allentare la presa sul suo cazzo e ho iniziato i decentemente a gemere… con l'altra mano continuava a esplorare il mio corpo a suo piacimento, prima toccandomi il culo poi strizzandomi i capezzoli…

IO: che porco si è proprio divertito… sei venuta?

GIULIA: si quasi subito sai che non resisto quando mi baciano sul collo e nell'orecchio! Mi ha mandato completamente in estasi… Ha continuato accarezzarmi soddisfatto nel sentire il mio perizomino, completamente abbassato, zuppo dei miei umori per poi finalmente fermarsi, dandomi la possibilità di riprendere a respirare normalmente… mi ha sorriso consapevole e quasi a voler presagire, che fosse arrivato il suo turno… mi sono ricomposta e ho iniziato a giocare con il suo cazzone sfilandolo dalle mutande… lo sentivo pulsare tra mie mani avvertendo il suo crescente desiderio. Avevo una voglia pazza di ricambiare tutto il piacere che mi aveva regalato, così mi sono abbassata, il tanto che bastava per portarlo vicino alla mia bocca, e ho iniziato a baciarlo delicatamente per poi leccarlo in tutta la sua lunghezza… ho risalito l'asta soffermandomi un po’ sul filetto… mi guardava godendosi lo spettacolo, quasi a volermi ordinare di prenderlo in bocca… lo segavo, di tanto in tanto, cercando il piacere nei suoi occhi, finché dopo avergli sorriso sono andata giù facendo sparire la sua cappella nella mia bocca… ho dato il via al pompino, muovendomi avanti e indietro su di lui, sentendo il suo glande gonfio stretto tra le mie labbra… mi aiutavo con la lingua per lambire il suo sesso e aumentare il suo piacere…

Ansimante e ormai allo stremo delle forze per il suo racconto, ebbi solo la forza di dire:

IO: gli hai fatto davvero fatto una pompa? Fammi vedere come gliel'hai succhiato…

Senza neanche pensarci, quasi divertita dalla richiesta inizió a succhiarmelo avidamente ma dolcemente… nella mia testa era indelebile la contezza che, lo stesso servizio era stato impartito poche ore prima al collega. Interrompeva lo splendido lavoro solo per aggiungere ulteriori dettagli sul suo operato pregresso e sottolineando le manovre che aveva effettuato poc'anzi…

GIULIA: vuoi che mostri dove ha sborrato?

Senza neanche attendere la mia risposta, riprese a succhiare aumentando il ritmo del bocchino fino a portarmi all'orgasmo… percependo le prime contrazioni, invece di rallentare, aumentò il ritmo accogliendo la sborra calda, che a fiotti si riversava nella sua bocca… terminata l'opera, non soddisfatta, ancora ricolma del mio sperma, giocò con il mio cazzo ripulendo con la lingua anche le ultime gocce di sborra… ancora stordito, riacquisite le basilari capacità cognitive, realizzai che lo stesso servizietto era stato praticato anche ad Alessio.

IO: gli hai fatto un pompino a ingoio che troia!?

GIULIA: si, ne aveva una marea in confronto a te! Non si è sicuramente segato come hai fatto tu…

IO: avrà pensato che sei proprio una puttanella  mente ingoiavi la sborrata…

GIULIA: è proprio quello che voglio… è stato bellissimo sentire il suo sapore caldo in bocca… poi era così abbondante da rendere difficile l'ingoio…

Il fuoco creato dalle sue rivelazioni ardeva energicamente… una voglia, un desiderio mai provati prima, ed era solo l'inizio…

Capitolo 3: Le 17:00

IO: buongiorno amore! Dormito bene?

GIULIA: benissimo, mi sento proprio in formissima! Tu invece? Ti vedo un po’ strano… sei forse nervoso per stasera?

IO: in effetti ho un po’ faticato a prendere sonno… vorrei che la situazione possa procedere in maniera quanto più discreta…

GIULIA: non vorrai mica tirarti indietro… ti ho già garantito che faremo la massima attenzione a non farci scoprire, poi anche lui è fidanzato deve stare attento a non farsi beccare…

In effetti anche Alessio era impegnato in una relazione da diversi anni. Questo non gli impediva sicuramente di flirtare con le altre sopratutto se più giovani; anche se non avevo nessuna informazione a riguardo, mi aveva sempre dato l'impressione che non fosse la prima volta nella quale portava avanti una relazione clandestina. Ci sapeva parecchio fare con le donne, aiutato sicuramente, a detta di Giulia ma anche dalle altre colleghe tra cui la sua migliore amica  Francesca, da un bel fisico prestante e atletico nonché da un carattere forte e spigliato, guadagnandosi la nomea del classico figo.

IO: hai ragione tesoro, è solo che non vorrei che ci sputtanassimo… Anche perché la situazione è veramente eccitante…

GIULIA: bravo, tanto arrivati a questo punto lo farei comunque, mi hai già dato il tuo consenso! Tutto quello che accadrà sarà anche a causa tua…

Quelle parole mi provocarono una fortissima eccitazione, essere direttamente responsabile della situazione aveva su di me un effetto afrodisiaco tale da cancellare ogni singola preoccupazione a riguardo. Iniziai a baciarla e ad accarezzarla; mi accorsi subito che anche lei era parecchio su di giri. Dunque ne approfitti per insinuarmi tra le sue cosce e sfilati gli slip iniziai dapprima con dolci bacetti, poi con delicate leccatine a stimolarla. Ogni tanto la osservavo in tutta la sua sensualità, accelerando gradualmente il ritmo, fino a portarla al godimento finale. Sapevo bene che, nelle ore successive, quella calda e morbida fighetta, così perfettamente depilata e profumata, avrebbe fatto arrapare un altro uomo. Nonostante conoscessi già la risposta le chiesi:

IO: a chi pensavi mentre godevi?

GIULIA: Non a te di sicuro!

IO: lo so sei completamente bagnata sento ancora il tuo profumo, sei anche venuta prima del solito!

GIULIA: fidati, ieri lo ero ancora di più! Chissà dopo quanto tempo è andato via il mio profumo dalle sue dita! Tu che dici, pensi abbia gradito?

IO: mmm… Ho voglia di godere…

GIULIA: mi dispiace è tardissimo e devo ancora prepararmi… Poi se ti faccio venire ricominci con le tue paranoie e diventi geloso! Mi piaci molto di più così!

Aveva ragione, in quello stato di arrapamento era tutto più piacevole e sopportabile, addirittura mentre faceva la doccia e si preparava per andare a lavoro, la stuzzicavo con frasi provocatorie:

IO: ti stai facendo bella per lui?

IO: chissà stasera per quanto riuscirai a tenerti strette le mutandine!

IO: secondo me sborra appena ti vede!

In effetti era bellissima, trucco leggero e i suoi lunghi capelli scuri appena piastrati lambivano appena il suo splendido culetto. Perizoma e reggiseno venivano coperti da un vestitino sobrio ma sensuale che andava a cadere appena sopra il ginocchio; i leggings e uno stivaletto nero, la completavano in tutto il suo splendore.

IO: tienimi aggiornato appena hai novità, ok amore?

GIULIA: dipende se avrò le mani libere!

IO: vuoi farmi impazzire?

GIULIA: tranquillo ci sentiamo più tardi e ti aggiorno, se riesco ti chiamo dopo la pausa pranzo. Bacio!

Passata l'eccitazione mi preparai anche io per andare a lavoro con quel chiodo fisso sempre in testa. Combattuto da emozioni contrastanti tra pentimento e curiosità; non avevamo parlato seriamente di molte cose come la reale possibilità che Alessio se la scopasse e, in questa eventualità, che usasse le adeguate precauzioni.

Fortunatamente, praticando un lavoro molto dinamico e diversificato, la mattinata passò piuttosto velocemente anche se, ogni pausa era buona per controllare il telefono in attesa di aggiornamenti.

GIULIA: ciao amore tutto tranquillo a lavoro, ho visto Ale di sfuggita, giusto qualche sguardo e qualche battutina, come al solito mi fissava il culo, mi ha scritto un messaggio per farmi sapere che non vede l'ora di palparlo :) pranziamo assieme così avremmo modo di parlare un po’ e organizzarci per stasera.

Non nascondo che il contenuto del messaggio mi infastidì alquanto, viste le premesse di prudenza per non rendere sospettosi i colleghi. Di solito rientrava per pranzare a casa dunque la sua assenza era giustificata.

Risposi evitando di fare la figura del geloso, paranoico, fidandomi del suo giudizio. In cuor mio sapevo che nessuna risposta l'avrebbe comunque dissuasa dal vederlo. Poco dopo l'ora di pranzo:

GIULIA: abbiamo parlato di ieri in modo abbastanza leggero per smorzare un po’ la tensione, ci siamo dati appuntamento nel posto di ieri dopo lavoro. Ora rientro a più tardi!

La tensione saliva gradualmente, mano mano che si avvicinavano le ore 17:00, il momento della loro uscita da lavoro. Iniziavo a familiarizzare con emozioni fortissime, mai provate prima di quel momento. L'attesa creava un vuoto nel mio stomaco, così potente da impedirmi di compiere con facilità le azioni più basilari. Una sigaretta, poi un'altra continuando a fissare le lancette, che nella mia mente prendevano la forma della mia dolce fidanzatina tra le braccia di lui, dei baci appassionati che si sarebbero scambiati, dei sorrisi vogliosi, dei gemiti di piacere e chissà che altro…

A preannunciare il momento, un messaggio semplicissimo che sortì il duplice effetto di farmi tremare le ginocchia e creare una magia emozionale quasi mistica, così potente da riuscire a fermare il tempo per qualche istante:

GIULIA: sono appena uscita da lavoro, sto andando da Ale! Pensami, ci vediamo più tardi a casa… un bacio!

Era il momento… Scoprì che l'inquietudine derivante dall'attesa provata fino ad allora,  non era che un assaggio… Il turbamento si fece più forte, tale da creare la dipendenza di sentirla per ricercare un suo qualsiasi cenno.

IO: come va amore? Sei già con lui?

Nessuna risposta. L'ultimo accesso su WhatsApp, continuava a segnare quelle maledette 17:00 spaccate. Mi sentivo totalmente impotente e inerte, quasi costretto a chiedermi: Cosa staranno facendo in questo momento? Si saranno di nuovo baciati e gli starà palpando quel culetto che gli piace tanto? Magari proprio adesso si starà scopando la mia fidanzata?

Per allentare la tensione dovetti masturbarmi più di una volta ma, una volta calmato, tutte quelle emozioni fortissime tornavano a imperversa repentinamente.

Finalmente diverse ora dopo, sentì la porta di casa aprirsi…

Capitolo 2: Il bivio

Era successo davvero… Mi ci volle un po’ per realizzarlo, un misto di emozioni contraddittorie e contrastanti dove la gelosia gareggia di pari passo con l'eccitazione. Vuoti allo stomaco e giramenti di testa, sensazioni mai provate… nonostante l'ampia preparazione mentale nei mesi precedenti, sembrava come se tutto fosse successo troppo in fretta. Era impossibile smettere di parlarne, domandarle ulteriori dettagli, come volersi cibare di ogni attimo, ogni emozione vissuta in quell'auto…

IO: Non è che ti è piaciuto un po’ troppo?

GIULIA: dici, forse si! All'inizio è stato un po’ strano ma lui mi ha messo molto a mio agio! Vedrai che la prossima volta ci penserai due volte prima di farmi arrabbiare :)… Tu come ti senti?

IO: insomma… un po’ geloso…

GIULIA: mmmh… mi eccita che lo sia, avrei potuto fare molto peggio eh! Poi, fino a poco fa, non sembrava ti dispiaccesse così tanto. .. è la seconda volta che vieni! Ammettilo che ti piace!

IO: certo che mi eccita ma sono anche geloso! Sicura che non è successo altro? Non ti ha fatto pressioni per venire anche lui?

GIULIA: no tel'ho detto… anche se in effetti avrei dovuto… Magari la prossima volta cerco di contraccambiare…

Inutile dire che le conversazioni non riuscivano a a durare più di qualche minuto… L'energia sessuale che ci univa era veramente fortissima. Sapeva bene cosa mi piacesse e come provocarmi mentre facevamo l'amore o mentre mi masturbava, sussurrandomi nell'orecchio:

GIULIA: ci pensi che ho aperto le gambe a un altro uomo e mi sono fatta fare un ditalino… Ha apprezzato che fosse bella liscia e depilata! La prossima volta che ne dici se gli succhio il cazzo e mi faccio scopare tutta… Per te va bene?

IO: si amore sei proprio una troia, fallo godere come vuoi…

GIULIA: mmm… bravo, poi però non lamentarti se inizia a piacermi il suo cazzo… Adoro essere trattata da puttanella!

Andammo avanti con tanta passione e ardore fino a tarda sera finché un messaggio di lui creò un atmosfera surreale!

ALESSIO: è stato bellissimo oggi, non riesco a pensare ad altro… sai bene da quanto tempo ti desiderassi! Ho una voglia pazza di averti ancora, domani dopo lavoro ci vediamo?

Alcune delle sue parole prendevano la forma di coltelli accuminati piantati nella carne… Quel bastardo faceva sul serio, voleva un secondo incontro e una volta rotto il ghiaccio, giocare le sue carte per godere con lo splendido corpo della mia fidanzata…

GIULIA: Ora che si fa? Voglio che sia tu a rispondere al messaggio!

IO: …

L'eccitazione era davvero immensa, ma immaginarla di nuovo là, in balia delle sue mani, delle sua lingua e dei suoi occhi mi rendeva folle di gelosia, quasi con l'impressione di poter vivere quelle sensazioni attraverso i suoi sensi.

GIULIA: pensaci bene! Chi lo sa cosa potrebbe succedere la prossima volta!

Mi provocava compiaciuta… quasi ipnotizzato dal suo sorriso malizioso e dal desiderio nei suoi occhi, in preda ad una potente erezione presi il suo telefono e scrissi:

GIULIA: per me va bene, ci vediamo domani un bacio!

ALESSIO: non vedo l'ora di farti di nuovo mia, un bacio dove vuoi tu! Buonanotte!

Era fatta… avevo appena dato il mio consenso e consegnato la mia ragazza nelle mani del suo collega. Quelle semplici parole mi diedero per la prima volta la consapevolezza di essere realmente un cornuto.

Andammo a letto stremati e soddisfatti, ma nonostante tutto non riuscì a dormire… il pensiero del giorno successivo mi ossessionava… osservavo le forme del suo sensualissimo corpo nudo e quel dolcissimo viso angelico con un pizzico di pentimento per quella dannata risposta…

Sapevo perfettamente che ormai era troppo tardi per tornare indietro!

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Continua

Capitolo 5: Tra desidero e certezza

Ogni attimo passato insieme era diverso… una magia nuova, una corrente elettrica fortissima che percorreva i nostri corpi dando una carica inesauribile… Facevamo l'amore ad ogni ora del giorno… La passione era come quella del primo periodo vissuto insieme, dove la novità, la freschezza ma anche l'imbarazzo e il timore creano quel connubio emozionale unico e armonioso. Il weekend era ormai alle porte, indispensabile per metabolizzare il carico di emozioni vissute durante la settimana lavorativa… Potevamo aproffitarne per riprendere fiato, riflettere su quello che ci stava accadendo ma sopratutto su quello che sarebbe stato il futuro…

IO: non ha provato a scoparti?

GIULIA: si certo che ci ha provato! Per il momento è andata bene così…

Pesavo ogni sua parola… “per il momento” … quelle parole avevano avuto il potere di farmi sussultare, così dolci e crudeli allo stesso tempo.

IO: a te piacerebbe scopartelo?

GIULIA: la verità? Si parecchio ma sono stata solo con te e un po’ la cosa mi crea tensione, ne ho anche parlato con lui… poi non ne avevamo discusso di questa eventualità… tu vorresti che lo facessi entrare?

IO: ci siete parecchio vicini l'ultima volta, a me la cosa eccita tantissimo… ma anche io sono un po’ nervoso all'idea… lui che ti ha detto?

GIULIA: che dici gli mando un messaggio e te lo fai dire direttamente da lui? Se non è con lei risponde di sicuro!

Dopo i convenevoli, accertato che fosse solo e potesse rispondere, i messaggi si fecero più piccanti! Iniziai a toccarla e trovandola bagnata, preso da un istinto irrefrenabile, sentii il bisogno di andare giù e leccarla… Lei eccitata da questa idea leggeva tutti i messaggi che riceveva ad alta voce rincarando la dose:

ALESSIO: se continui a farmi questi pompini non è un problema aspettare per scoparti!

ALESSIO: avevo una voglia pazza di mettertelo dentro, hai un corpo fantastico… adoro il tuo culetto!

ALESSIO: lui si è accorto di qualcosa?

Terribilmente eccitata, con la voce affannata mi disse:

GIULIA: chiede se ti sei accorto di qualcosa! Che dici, pensi si riferisca al sapore di sborra che mi ha lasciato in bocca? Notato nulla di strano?

Non avevo avuto ancora modo di pensarci… aveva ragione, Alessio aveva riempito la bocca della mia fidanzatina e poco più tardi, una volta rientrata a casa, mi aveva baciato con passione! La stessa bocca che aveva fatto una spettacolare pompa a ingoio al collega era stata esplorata dalla mia lingua… in effetti nonostante ci avessi fantasticato più volte non mi ero accorto di nulla, forse avrei dovuto percepire quel sapore diverso tipico del godimento di un altro uomo! Mi sentivo come se Alessio avesse iniziato a marcare il territorio partendo proprio dalle sue labbra. Giulia al culmine dell'eccitazione rispose:

GIULIA: sembrerebbe di no! Mi ha anche baciato quando sono tornata, ho avuto paura che sentisse il tuo sapore mentre lo faceva, sei venuto così tanto da rendermi difficile ingoiarla tutta!

ALESSIO: ahahahah! Quando hai accellarto mentre venivo quasi non ci credevo, non mi era mai capitato ai primi appuntamenti! Sarebbe proprio un peccato fermarci ora, mi ecciti da morire ho voglia di farti di tutto, magari ti avessi qui adesso!

GIULIA: mmmm! Magari! Cosa mi faresti?

ALESSIO: se ti avessi qui nel letto adesso, ti bacerei e ti spoglierei lentamente… avrei proprio voglia di leccarti e succhiarti i capezzoli! Ti farei eccitare toccandoti dolcemente… Penso che finirei per scoparti! Capisco che sia stata solo con lui e sia un po’ tesa ma vedrai che ti piacerà farlo con me!

GIULIA: chi lo sa! Magari una delle prossime volte…

ALESSIO: tesoro che voglia di baciarti! Ci vediamo lunedì dopo lavoro? Voglio limonare in macchina con te per ore? Non riesco a pensare ad altro!

GIULIA: va bene anche io non vedo l'ora di rivederti! Mi è piaciuto proprio tanto stare con te! Se non vuoi rischiare che si accorga vieni fuori?

ALESSIO: preferisco rischiare che si accorga! Non sono tante le ragazze che lo fanno e sopratutto non bene come te!

GIULIA: la tua ragazza te lo fa fare?

ALESSIO: molto raramente per questo volevo approfittarne!

GIULIA:  allora non posso che accontentarti ahahah! Magari lunedì porto qualche chewingum per andare sul sicuro quando torno da lui!

Scrisse gli ultimi messaggi in preda ad orgasmo intenso, sentii i suoi muscoli contrarsi simultaneamente, tale da innondare la bocca del suo piacere. Rilessi tutti i messaggi che avevano scambiato… ogni parola rimbalzava nella mia testa creando la visione della mia ragazza con lui. La gelosia si fece ancora più forte, in pochi giorni avevano maturato un intesa sessuale praticamente perfetta… i suoi complimenti, il forte desiderio, le allusioni sul fatto che a breve si avrebbero trombato… addirittura spettava alla mia ragazza fargli dei pompini con ingoio per soddisfarla visto che la sua compagna non glieli faceva… era solo questione di tempo, ormai era inevitabile che si scopasse la mia fidanzata. Nonostante tutte queste sensazioni l'eccitazione e la voglia di andare avanti continuava a prevalere insensatamente!

IO: domani ti compro i preservativi, nel caso lunedì ti sentissi pronta, meglio farsi trovare preparati!

GIULIA: bravo il mio cornuto! Mi compri anche i preservativi, che premuroso che sei! Sono anni mi provochi per corna! Forse è arrivato il momento di premiati per l'attesa!

Era la prima volta che mi chiamava cornuto in quel modo. Non cornutello, cornuto… secco e fermo. Adorava tenermi per le palle esercitando quella sudditanza psicologica derivante dalla sua posizione privilegiata! Rimarcò più volte sul fatto che avesse ingoiato la sua sborra e si sorprese del fatto che la sua donna non lo facesse… fiera e soddisfatta, con quel pizzico di arroganza, creando quasi una sorta di competizione con lei… si eccitava a sentirsi la sua troietta e sottomettermi allo stesso tempo

GIULIA: la tua fidanzatina si è presa una bella sborrata in bocca, e tu che fai? Compri i preservativi per il prossimo appuntamento e mi lecchi la fichetta mentre organizzo per vederci!

Fu un week end paradisiaco trascorso interamente nella sicurezza del nostro letto. Nella testa di tutti e 3 era indelebile il desiderio che arrivasse inesorabilmente lunedì pomeriggio!

“Watch and learn, buddy,” My former high school bully, Jordan said to me as we watched my wife strip

“Watch and learn, buddy,” My former high school bully, Jordan said to me as we watched my wife strip down in front of us.

With Jordan and I both standing and facing my wife, Jordan placed one finger on my chest and pushed me into the chair behind me. I fell on my ass as the cocky bastard got close enough to my girl that his wet lips almost touched hers. His thick finger was tracing the outline of my wife’s pussy. She was so wet for him that I caught something trickling down from the pussy that no on else but be had ever been.   

Jordan placed his big hand on top of my wife’s hand and motioned for her to kneel before him. The arrogant fucker turned head towards me and smirked as my wife eagerly unbuckled his belt, unzipped his jeans, and pulled down his boxer briefs. My high school bully’s thick dick burst out of his shorts the second my wife yanked them down. Fuck, on top of everything, this asshole had a big cock, to boot. There was just no beating this guy.  

My high school bully was about to stick his fat cock into my girl, in my bed, in my house, right in front of me. Here we were, the moment I was dreading…the moment I was waiting for. 

And that’s when Jordan told me to leave the room and give him and my girl some privacy.


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 “In here,” I said to both, scooting into the toilet. I turned the light on, and glancing behind as

“In here,” I said to both, scooting into the toilet. I turned the light on, and glancing behind as they joined me inside, closed, and swiftly locked the door. Turning, I found Karen smiling up at Simon. A smile spread across my lips at the prospect of what lay ahead.

“I must say, you two have been being a little naughty,” I began, admonishingly. Simon looked at me, unsure whether I was angry with him. Karen didn’t look at me though, she continued watching Simon, amused by his reaction.

“I thought that’s why I was here,” Simon replied, questioningly. Karen, happy to have time alone at last with her, and now apparently eager to continue where they’d left off a little earlier grabbed him, pushing him back against the wall, her tongue sliding into his shocked mouth.

For a hesitant moment Simon appeared taken off guard. It wasn’t to last, his dominant side regaining control of the situation quickly. His big hands were on her juicy full arse, pulling her groin into his. I watched as my wife ground her hips into Simon’s pelvis, trying and visible succeeding in moving him into a state of arousal. Their kiss was deep, passionate, and both had apparently completely forgotten I was there. Karen, pulled up by Simon’s hands cupping her arse, was on her top toes. Already with her legs arched provocatively in her four inch wedges, the overall impression was that of her body at the peak of orgasm. I couldn’t wait to see that spectacle a little later this evening, as I hoped I would if things continued like this.

With his tongue in her mouth, her hands exploring his muscled chest and abs through his tight fitting shirt, he explored her delicious curves, pawing at her ample cleavage, pinching her nipples through her clothing. Moans were escaping from my horny wife at an increasing volume. I wondered who might be listening outside, though I wasn’t about to stop the fun to find out.

Karen dropped to her knees. Her short dress rode up alarmingly on her thighs. I felt my cock stiffen quickly at the sight of her immediate submission towards her handsome stud. I willed her hands between her legs. But instead they found his trouser belt. He stood proud, the bottoms of Karen’s delicious arse fully on display to him through the bathrooms full length mirror. Everything he could see, I could see too. And I knew he could see the outlines of her plump cunt beneath the hem of her short skirt.

I found my gaze wandering back to her hands. Rather than immediately unbuckle him, her hands danced over his tremendous prick. She traced the outline of his tremendously sized lad, biting her lower lip, looking at him in the eyes as she did so.

“You’re a big boy,” she said, with a wicked grin. Unable to wait, he unzipped his trousers, reaching into his fly with his right hand, whilst pulling the fly of his pants abruptly with his left. And out it came. Stood fully erect, proud, and so thick. I felt a pang of jealousy. I wished I too, had such a gorgeous cock. I wondered how different my life might have been if I had his physique, his chiselled good looks, and that steel sword between my legs. I was used to the feeling of envy. I craved it, sexually.

But also jealous of my wife getting to suck such a magnificent specimen. I would have happily joined her on the bathroom floor, double teaming that monstrous rod with gay abandon. Instead, I had to make do with watching. And wanking. I pulled my own, admittedly smaller penis out and tugged at myself, already stupidly hard from the scene unfolding before me.

“That’s it Karen, show him how good you can suck dick for me,” I encouraged. I wondered who might be outside. I could imagine Tony, frustrated, his infrequently used erection mocking him inside his trousers as he listened to my wife sucking off a stranger. Or Louise. Even her grumpy cunt would be wettened by this sight, there was no doubt in my mind. I pictured myself pulling her through the door, roughly making her mouth fuck me whilst I watched my wife giving Simon a delicious blowjob. Of course in real life I’d never have done such a thing. Such is a fantasy. In reality no doubt she’d had joined in with her best friend and their muscled lover. I imagined that too. Her tongue deep in Simon’s arse hole whilst my wife worked his generous cock and dangling balls.

Simon began moaning in time with the bobbing of Karen’s head. Her lips were silky smooth, her oral the best I’d ever had. And from the feedback I’d had from other lucky bulls, amongst the best they’d had, too.

“Spread your legs baby,” I suggested, “don’t forget about yourself.” I pulled out my mobile phone, fumbling one hand to film proceedings. I knew the footage would be jerky, what with me playing with myself with my free hand. For my enjoyment only, I reminded myself. Karen, hands free from his now fully slickened meat, spread her lips through her crotchless underwear, and strummed her engorged clitoris with a-gusto. In doing so, moans of her own vibrated down the full length of his cock, spurring him on yet further. His big hands were holding her face in place as he slowly, rhythmically moved back and forth, pumping himself into her willing mouth. Eyes closed, he appeared close to orgasm, and noticing she was being filmed, Karen gave her attention to the camera, knowing full well I’d be enjoying this one for many years to come. If you’ll excuse the pun.

Just as their conjoined moment seemed inevitable, the bathroom door handle depressed, making me jump out of my skin, dropping my phone in the process. Both Karen and Simon froze, tense. Karen kept his cock in her mouth, though Simon looked at me for direction.

“I will just be a few minutes!” I shouted, breathlessly. “Give me a fucking break.” I added, under my breath.

“Hurry up, I’m bursting!” came the reply. Tony. Shit. My prick felt rapidly draining. Karen withdrew, straightening up. Simon looked frustrated, his own member still stood at full mast, ready and waiting for duty.

“Don’t worry, we’ll carry this on a little later.” I assured him. With Karen stood up, adjusting her hair in the mirror, Simon took the hint that the fun was over for the moment. I looked at my watch, it was quarter past ten. Taxi’s were booked or half ten. Not long to go now.


Read the rest: 

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Putting the finishing touches on my next hotwife story. Should be out this week. Stay tuned! Christian.

Christian Quinn - Where there’s a bill there’s a way (Cuckold Older Woman Younger Man Vo

Christian Quinn - Where there’s a bill there’s a way (Cuckold Older Woman Younger Man Voyeur Erotica)


When she turned back to the camera, she was smiling

I double clicked the next video file, my cock in one hand – somehow I had pulled it free from my suit trousers without noticing.

There was a pair of blurry shadows at our front door. As it opened, I saw my wife step through in her dress, still looking perfect but giddy, noticeably tipsy. I put my headphones on to hear the audio. A muscled stud in his mid to late thirties followed her through. He was well groomed and his t-shirt gripped has chest, only serving to highlight just how much he worked out. He was most definitely not like me. He shut the door behind him and then grabbed her arm. My heart jumped as he pulled her back, spun her round and pinned her against the door. My view wasn’t great as they were so far away, but I could see he had his hands all over her tits and his tongue had found hers. She didn’t seem to be offering much in the way of resistance.

He let her go and they laughed and smiled at each other, then she grabbed his arm and began to lead him upstairs. No doubt to our marital bed. She wasn’t going to be doing this in a hotel it seemed. He followed and I got a better look at him. He was a good looking guy, make no mistake. He looked like he paid attention to his personal grooming and he wore expensive clothing. I guessed she got her £800.

He stopped her on the stairs and she turned away from the camera. I saw his hand go between her legs, her knees buckling a little as she was taken by his touch. I saw him pull up my wife’s skirt, admiring the luxuriant lingerie underneath. Her chunky legs looked amazing in her taught stockings. With what I could only assume was one hand on her tit and the other in her knickers, he stood there taking full advantage of his expensive, willing slut. I noticed he put his fingers into her mouth, allowing her to taste her own juices. I could only imagine how wet he was making her. Watching this certainly had my cock nice and stiff….

WARNING: this 4,500+ words story features frank, explicit and graphic scenes of an extremely adult nature, and is intended for audiences aged 18+ ONLY. All characters depicted are over 18.

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