#consigli di lettura
Appena finito di leggere (“ascoltare” in realtà, visto che da mesi ormai faccio uso - e abuso - di Audible, la piattaforma di audiolibri targata Amazon) e se dovessi descrivere questo romanzo con una parola non saprei quale usare.
Perché non è un romanzo biografico, anche se racconta le vicende di questa inquietante famiglia Winshaw.
Non è un libro di storia, anche se descrive in maniera spaventosamente precisa il periodo storico a cavallo della guerra Seconda Guerra Mondiale e della prima Guerra del Golfo: la Thatcher, Saddam, Bush (padre) ecc.
Non è un giallo né un thriller anche se per molti versi ne ha tutti gli ingredienti: misteri, inseguimenti, morti cruente, documenti segreti…
Non è nemmeno un libro di critica sociale. Eppure troverete al suo interno un catalogo dettagliato di tutto il marciume della società “moderna”: industria, commercio, guerra, politica, mass media.
Tutto.
Per dire, chi è che racconta la storia narrata? In alcune parti il narratore è Jonathan Coe, l’autore, in altre è Michael Owen, lo scrittore/protagonista, in altre è…boh.
E poi i capitoli si susseguono con una temporalità tutta loro, e solo a libro chiuso puoi vedere i collegamenti tra le varie storie, i vari personaggi e i vari tempi.
La linea conduttrice è però sicuramente (?) l’idea che le decisioni prese nelle alte sfere del potere si ripercuotono in maniera sempre drammatica e imprevedibile sulla vita di tutti i giorni della gente comune. La famiglia Winshaw è proprio l’incarnazione di tutto ciò. Il male allo stato puro. Il lato oscuro del potere fine a sé stesso.
Vi consiglio di leggerlo (o ascoltarlo, perché no?) tutto d’un fiato e poi prendetevi una settimana per ripensarci con calma e tirarne fuori le vostre conclusioni.
Buona lettura!
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