#finalmente

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Buon Natale, dopotutto

È sempre stato un giorno difficile per me, il Natale. Con una famiglia d'origine alla costante deriva da una vita, il bisogno di festeggiare da una parte e la mia tendenza ad immalinconirmi in questi periodi, l'imperativo di essere felici che mi pareva una forzatura ridicola… Ora è diverso, o almeno sta cambiando e non c'è un motivo preciso, o almeno non ce n'è soltanto uno. Ho capito, con gli anni, che non devo concedere a certe situazioni il potere di ammantare di tristezza i miei giorni, per esempio. E ho compreso che la famiglia non è sinonimo di genetica ma anche di scelta. Non è colpa mia se alcune cose non vanno ed anzi, ho dei meriti per quel che invece funziona a meraviglia. Ho di che essere felice, l'ho sempre avuto ma ora c'è una consapevolezza che prima non c'era. E dunque che stiano a distanza coloro la cui presenza è motivo di malinconia, che affoghino nel malumore mentre io scelgo una felicità di cui so di esser degno. Buon Natale tra i sorrisi di oggi ed il fastidio di ieri, buon Natale a chi non frega un accidente di un giorno che a tutti gli effetti è come gli altri, buon Natale a chi ritiene di aver qualcosa da celebrare ma, dopotutto, buon Natale a me. Che sono sempre lo stesso eppure sono diverso, che ho perso alcuni sogni ma ne ho raccolti tanti altri per la strada che mi ha portato sino a qui, a cullarmi fra le mie certezze e a rallegrarmi di avere attorno chi mi fa star bene. Sì, buon Natale a voi e buon Natale anche a me, finalmente.

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