#post sigaretta

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Tornare a scrivere dopo così tanto tempo su un social mi suscita uno strano effetto, che porta con sé anche una sorta di piacere dolceamaro. Mi sembra di non essere più in grado di condividere i miei pensieri, dunque l'infrangere questa barriera mentale -per quanto infantile sia- è per me un tentativo di riaprire finestre all'esterno del mondo, sebbene io debba ancora comprendere se si tratti d'un modo per far intravedere uno scorcio di quanto avviene dentro o un tentativo di sporgermi e offrirmi al di fuori. Il sole, nel mentre, irradia ogni anfratto, fa violenza alle ombre non lasciando nulla all'immaginazione. Sulle spalle avverto la croce dell'universo e finalmente m'è chiaro il paragone d'Antigone come “baccante della resurrezione”. Ne avrei fatto anche a meno, aggiungerei laconica. Penso ai massimi sistemi, alle grandi domande e alle mie piccole risposte. Ricordo un panorama che vorrei rivedere adesso, mentre seduta vaneggio su questo balcone con un'altra visuale disvelata; quanto non regge il paragone a confronto con quella voliera, i suoi pappagalli, e la tua voce in sottofondo che recita Montale. Dei voli pindarici, certo, questa pagina non porta solo il nome. Pensavo di cambiarlo, ma nessun altro appellativo sarebbe altrettanto appropriato.

Oggi degusto la noia, buona annata. Versatemene ancora un goccio, grazie.
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