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“Ed aggiungeremo questo tramonto tra i ricordi, chiudi gli occhi. Non dimenticarlo. ”

@mary-little-girl

“Mi chiedo se hai sempre i miei regali, se pensi mai ai nostri momenti,ai nostri abbracci, se ricordi ciò che eravamo e se ti manca ciò che non siamo più”

@mary-little-girl

“Faccio tutto ciò che posso perchè il mio amore non ti disturbi, ti guardo di nascosto, ti sorrido quando non mi vedi.

Poso il mio sguardo e la mia anima ovunque vorrei posare i miei baci: sui tuoi capelli, sulla tua fronte, sui tuoi occhi, sulle tue labbra, ovunque le carezze abbiano libero accesso.”

Victor Hugo.

“Hobisogno di averti accanto

e di stringertia me

e vederti sorridere

e piangere e sognare

e socchiudere gli occhi

a tanti baci

e ridirmi parole

per me solo per me solo.”

Cesare Pavese, Ti son caduto accanto.

Based on an original idea and directed by Emanuele Capponi.

#memories    #ricordi    #italian    #cinema    #camera    #premiere    #director    #remember    #35mm film    #filmisnotdead    #film photography    #simmetry    

Adesso capisco tante cose… Lui non mi voleva perché già sapeva come sarebbe andata, e perché semplicemente da essere umano (e stronzo) non percepiva alcuna attrazione fisica nei miei confronti.
Beh c'ha perso lui, come quello che è venuto dopo di lui…

Quei pensieri che ti fanno ricordare talmente tante cose che non ti fanno tenere le lacrime. Finisci

Quei pensieri che ti fanno ricordare talmente tante cose che non ti fanno tenere le lacrime.
Finisci col piangere, in solitudine e nessuno sa niente
Ragazzoincatene


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lostinlonelinessalone:

“Non mi sarei immaginata tutto questo. Nel giro di un paio di mesi è cambiato tutto, sono cambiata io, in parte. Ho fatto cose che non avrei mai pensato di poter fare, ho perdonato persone che ho odiato alla follia e ho amato il presente, ho dato il mio primo bacio ad un ragazzo che non mi piaceva poi neppure cosí tanto. Ho tentato delle persone per il semplice gusto di farlo, mi sono lasciata desiderare, ho fatto la stronza, più del solito. Ho legato di più con quel caro amico, portandomi e portandoci ancora una volta a mettere in dubbio la nostra amicizia, a tratti troppo particolare per non essere anche altro. Ho deluso delle persone, giá. Ho litigato un po’ con i miei, per poi fare pace. Ho smesso di scrivere, non so perché, non riesco mai a portare a termine ció che comincio. Ho cambiato modo di fare, e ho iniziato a portare i capelli ricci. Ho camminato sui tacchi e mi sono vestita elegantemente. Ho comprato pantaloni e magliette che non mi sarei mai sognata di indossare, non perchè non mi piacessero ma perché troppo insicura del mio fisico. Ho imparato ad accettarmi piú di quanto non facessi prima, ad amarmi incondizionatamente senza se, ma o forse. Ho guardato e riguardato l'oroscopo, sorridendo per quanto spaventosamente vere fossero le caratteristiche del mio segno. Ho ascoltato canzoni nuove, ho iniziato nuove serie tv e ho chiuso un paio di porte in faccia a certe persone. Ho provato emozioni forti e contrastanti allo stesso tempo. Ho pensato un po’ al passato. Mi sono venuti alla mente ricordi cosí lontani che pensavo aver dimenticato. Mi sono ritrovata a sorridere per certe amicizie ormai concluse, per certi aneddoti offuscati che avevo rinchiuso dietro chili e chili di rabbia. Ho ripensato al mio ex, a quanto in fondo mi mancherá sempre un po’. Ho pensato ai miei nonni, alla mia famiglia. Ho abbandonato la religione, o meglio, l'ho accantonata. Ho paura di aver rovinato tutto, di aver deluso, e allo stesso tempo non me ne frega niente. Sono una contraddizione vivente. Sarei capace di lamentarmi di quanto il mio carattere sia strano e allo stesso tempo scrollarmi via di dosso quelle idee con un'alzata di spalle. Ho fatto tante cose nuove, ma non ho provato le emozioni che cercavo. Sostanzialmente, sto bene, ma non provo nulla. Niente di duraturo, niente di serio. Ho anestetizzato i sentimenti e ho scoperto una parte di me completamente nuova, indomabile, sregolata. Quella parte di me che metto sempre a freno ma che stavolta no, stavolta merita di divertirsi, di giocare, di scoprirsi. Sono uno spirito libero, e in quanto tale necessito di emozioni forti, tanto forti da destabilizzarmi. Ho un disperato bisogno di sentirmi viva.

Lostinlonelinessalone (03-07-18, 23:37)

29/10/19

Chissà come dev’essere ricordare sempre tutto.

Non ho motivi per alzarmi dal letto la mattina

Penso alle mille cose che dovrei fare

Poi mi chiedo per chi dovrei farle

Da quando non ci sei

Anche io ho smesso di esistere

Ti ho detto che me ne sarei andata

e tu non hai fatto nulla,

non hai detto una parola.

Non ne sono mai valsa pena.

-Stillhere24

Non chiedevo nulla, solo qualche attenzione in più. Chiedevo di essere ricambiata, ricevere anche io tutto ciò che ero disposta a dare, chiedevo di essere amata come non mai. Ma forse chiedevo troppo, sì.

-Stillhere24

Inizierò, di nuovo

a cercare la felicità,

ma senza considerarti.

-Jazmin Lóng

[ID. An edited graphic featuring the actor Luca Marinelli holding a microphone and wearing a shirt that reads: “Pen Paper Peace.“ Above the frame are the words “lmzine 2022 - charity zine” in gradient font, and to the right a gradient font that reads “update.” The background is blue hues of watercolor splashes, and a vector of blue torn paper. END ID.]

We just wanted to share a quick update: since we’ve gone live four days ago, we’ve already had several sign ups - including merch artists - as well as soft commitments from a few more.

In the application form, our content creators are asked which top three Luca characters they would like to work on and here are some of the replies - some characters definitly had more than one request ;)

  • Nicky from The Old Guard
  • Primo from Trust FX
  • Cesare from Don’t Be Bad
  • Guido from Every Blessed Day
  • Walter Dorian from Diabolik
  • Martin Eden from Martin Eden
  • Fabrizio de Andre from Fabrizio de Andre
  • Pietro from The Eight Mountains
  • Lui from Ricordi?
  • Gabriele from Waves

So there will definitely be some variety for the digital zine in October On Monday I’ll be sharing a digital mock up of a potential merch bundle we will launch with the kickstarter campaign in the fall - and until then, if you’re interested please feel free to browse through the following links at any time.

IntroductionFAQApplications

È passato del tempo ma ricordo ancora tutto. Ogni momento passato insieme. No, non eri perfetto. Mi hai calpestato il cuore. Ma non ho ancora trovato nessuno in grado di sostituirti.

Non dovresti

e invece mi manchi.

Ho provato ad eliminarti

ed invece il tuo ricordo riaffiora.

Sempre.

Ultimamente troppo spesso.

“ Dimmi che cosa resta

Se vivi senza memoria

Perdo la voce, cerco la pace

Lascio che la vita viva per me

Dimmi che cosa senti

Se scopri di avere paura

Brucio i consigli, alzo il volume

L'ansia nasconde i sorrisi che ho

E dimmi che cosa vedi

Quando ripensi al domani

Quali domande?

Quante risposte?

“Forse domani” ripeti forse

E vivo coi sogni appesi

Vivo coi sogni appesi

Girano le pareti, vivo, vivo coi sogni appesi. “

— Ultimo, Sogni Appesi

Tornare a scrivere dopo così tanto tempo su un social mi suscita uno strano effetto, che porta con sé anche una sorta di piacere dolceamaro. Mi sembra di non essere più in grado di condividere i miei pensieri, dunque l'infrangere questa barriera mentale -per quanto infantile sia- è per me un tentativo di riaprire finestre all'esterno del mondo, sebbene io debba ancora comprendere se si tratti d'un modo per far intravedere uno scorcio di quanto avviene dentro o un tentativo di sporgermi e offrirmi al di fuori. Il sole, nel mentre, irradia ogni anfratto, fa violenza alle ombre non lasciando nulla all'immaginazione. Sulle spalle avverto la croce dell'universo e finalmente m'è chiaro il paragone d'Antigone come “baccante della resurrezione”. Ne avrei fatto anche a meno, aggiungerei laconica. Penso ai massimi sistemi, alle grandi domande e alle mie piccole risposte. Ricordo un panorama che vorrei rivedere adesso, mentre seduta vaneggio su questo balcone con un'altra visuale disvelata; quanto non regge il paragone a confronto con quella voliera, i suoi pappagalli, e la tua voce in sottofondo che recita Montale. Dei voli pindarici, certo, questa pagina non porta solo il nome. Pensavo di cambiarlo, ma nessun altro appellativo sarebbe altrettanto appropriato.

Oggi degusto la noia, buona annata. Versatemene ancora un goccio, grazie.

Se i tuoi genitori non fossero così, tu non avresti gli occhi spenti.

Se non si fossero gridati cose orribili, mentre te ne stavi rannicchiata, chiusa in una stanza, adesso crederesti nell'amore, senza pensare che tutto inizi per finire.

Se i tuoi genitori non avessero mai sbattuto le porte delle stanze facendoti sentire impotente, adesso sapresti prendere una decisione.

Se t'avessero protetto dall'odio che avevano nel petto, adesso sapresti stringere in un abbraccio.

Se i tuoi genitori non avessero mai urlato fino a notte fonda parole che ti rimanevano tra lo stomaco e il cuore, tu adesso non ti sentiresti un errore.

Altro-ego

Lo so che sei stanca di piangere, che vorresti dormire anche tu.

So che ultimamente é tutto più difficile, che vivere sta diventando complicato.

So che fatichi a fidarti ancora della gente, che questa se ne approfitta e ti distrugge giorno per giorno.

Che odi te stessa, che ti sopporti a stento. So che vorresti abbandonarti, eppure non puoi.

So che non credi nell'amore, tu che l'amore in casa non l'hai mai visto. So bene che hai paura, che allontani le persone per il timore di scottarti.

So che tuo padre non é un padre, che la bottiglia non la molla, che tua madre non mantiene le sue promesse. So che hai brutti ricordi per la mente e che una carezza non l'hai mai ricevuta.

Hai mancanze che ti scavano dentro, rimorsi che ti fanno impazzire, migliaia delusioni che sotterrano le tue vane speranze. Lo so.

So che sei piena di insicurezze, che basta poco per buttarti giù e che, poi, non ti basta una vita per rialzarti.

So che odi il tuo passato, che ti spaventa il presente e che ancor più ti terrorizza il futuro.

So che ti sforzi di sorridere, di sembrare forte. Ma li vedo i tuoi occhi riflessi in quel maledetto specchio.

E che stai male, lo so bene.

Altro-ego

Tenevo conto delle tue parole in silenzio e nel profondo ci restavo male, perché fregarsene é un modo di affrontare la vita che io non ho mai capito.

Spesso ho detto “non me ne importa niente” quando non era vero. Rimanevo ferma a guardare fisso un punto lontano e quando spostavo lo sguardo speravo che gli occhi di chi mi aveva ferito fossero ancora lì, su di me.

Spesso ho mentito a me stessa credendo di essere d'accordo con le decisioni che prendevo. Quindi semplificavo immensi messaggi, abbracciavo con gli occhi e amavo in silenzio per paura che la risposta potesse essere un rifiuto.

Non volevo farmi del male, e invece me ne facevo più di tutti. Ero diffidente. Capitava spesso.

Altro-ego

Amavo ascoltarti, l'avrei fatto per ore e mentre mi parlavi ti guardavo. Ti guardavo come si guarda qualcosa che si sa già che ci mancherà. Troppo esile ed indeciso per durare. Un punto fermo che non c'è. Ti guardavo come si guarda il tramonto, come quando per strada d'inverno si cerca il mare dal finestrino della macchina. Ti guardavo come si guarda un treno appena perso, sperando ancora che si fermi e che si aprano le porte.

Altro-ego

I primi mesi sono i più difficili, ma dopo un po’ il dolore si allevia.

Ci si abitua all'assenza di certe persone.

Altro-ego

ho nostalgia di una specifica sensazione:

quella di quando passi tutta la giornata al mare

e alla sera quando vai a letto provi quella stanchezza mista a calma e mista a felicità

la casa al mare

Le otto. Ora tiepida, settembre mite.

Nell’aria aleggiava un odore di alghe e umidità marina. Non faceva neanche un pizzico di freddo e il cielo era terso.

Subito, oltre la strada, oltre lo scoglio e la linea blu dell’orizzonte, oltre le nuvole lontane e ancora più in là, nel passato perduto per sempre, senza alcuno sforzo di memoria, riaffiorarono dalla schiuma delle onde scene dell’infanzia.

Dimenticare? che roba è?

Anche allora il mare era lì a ridosso della ringhiera, anche allora i sassi si susseguivano fino ad arrivare a mare, come piccole tartarughine appena schiuse.

I ricordi di quei giorni spensierati tornavano impetuosi e disordinati come la corsa di noi bambini sulla spiaggia. Allegria. Allora come ora.


Le otto e mezzo. Le prime ombre, settembre mite.

No che non bisogna rinunciare all’allegria.

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