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‪#‎MuslimArt‬ | ‪#‎Ramadan2016‬: Come lo scorso anno, in questi ultimi giorni di Ramadan vogliamo condividere alcune opere, prodotte nel Continente e nella Diaspora, che traggono ispirazione e/o vengono influenzate dalla fede islamica dell'artista.

Dopo aver condiviso le creazioni di Tasnim Baghdadi, ci spostiamo a Observatory, Città del Capo, e presentiamo alcuni lavori della serie BARBIE & ME dell'artista sudafricana THANIA PETERSEN.

Discendente di Tuan Guru – un principe di Tidore esiliato a Robben Island alla fine del ‘700, nonché padre dell'Islam in Sud Africa –, Thania Petersen, attraverso la fotografia, rende omaggio alla sua ascendenza indonesiana ed esplora la sua identità di donna musulmana e sudafricana.

Questa ricerca, frutto delle esperienze maturate in Inghilterra, in Zimbabwe e in Corea del Sud, ha preso forma in diversi progetti artistici – tra cui la serie Barbie & Me, dove l'artista riflette un proprio dissidio interiore davanti all'obiettivo della macchina fotografica:

«Vivendo da musulmana in una società secolare, affronto delle difficoltà che le persone sottovalutano e che mi creano un continuo senso di colpa. Guardando indietro, lo faccio risalire all'età di quattro anni quando avevo solamente tre cose: il mio libro di preghiere, il borsello dove custodivo il libro, e una Barbie.

Andavo alla scuola islamica dove mi insegnavano ad essere modesta nel comportamento e nell'abbigliamento, ma quando tornavo a casa giocavo con la mia Barbie, che rappresentava l'opposto [di quello che mi veniva insegnato]. E già lì, ero in conflitto tra ciò che avrei dovuto essere e ciò che avrei voluto essere. Il desidero di essere come Barbie non svanisce, cambia. E in pratica il conflitto rimane.

Ho fotografato gli oggetti dell'infanzia e gli oggetti che uso nel quotidiano da adulta riposti nella borsa. Ho fotografato poi me stessa attraverso le tre fasi della mia vita – infanzia, età adulta e maternità – per mostrare che dissidi affrontati nel quotidiano nel corso della nostra vita si ripresentano inevitabilmente ai nostri figli.»

«My work is proudly South African and very relevant to who we are here.» 


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