#9 maggio

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Il 9 maggio è una data molto importante perché ricorda due eventi molto particolari: il primo è la sconfitta definitiva della Germania nazista dinanzi all'Unione Sovietica e il secondo è il barbaro assassinio di Peppino Impastato da parte della mafia democristiana.

Chi crede in una società realmente progressista e democratica senza sfruttamento, disoccupazione, guerra tra bande, discriminazioni e disuguaglianze sociali, viene sempre ostacolato, messo a tacere, alla porta e via dicendo da parte di elementi dei ranghi più alti della società.

La cosa ancora più squallida e inaccettabile è chi usa questi due eventi per lavarsi le mani della propria sporca coscienza da parte di quest'ultimi elementi. Non si rendono conto dello squallore che fanno e che hanno pur di non perdere la propria faccia e di mantenere il loro potere.

Chi dice che il fascismo ormai è morto e che la mafia non esiste è solo un emerito ignorante. La mafia non è solo lupara, traffico di droga, di esseri umani e di armi; il fascismo non è solo il centrodestra, la destra e l'estrema destra. La mafia è pure nelle istituzioni, nei vertici di aziende e banche, così come il fascismo.

Sappiamo tutti che la lotta al nazifascismo e alla mafia la fanno principalmente chi crede nelle idee di costruzione di una società progressista, ugualitaria e democratica, mentre quelli dei ranghi più alti della società odierna è solo opportunismo e ipocrisia.

Personaggi come Placido Rizzotto, Turi Carnevale, Peppino Impastato, Fausto e Iaio, Valerio Verbano e Pio La Torre hanno pagato a caro prezzo le loro battaglie con la vita per mano della mafia democristiana e dei fascisti.

Gli uni e gli altri sono legati strettamente da interessi molto strategici con la collusione di politici, clero e dirigenti di aziende e banche.

La guerra in Ucraina è l'esempio più lampante dello squallido revisionismo storico che glorifica ed esalta il filonazismo ucraino e criminalizza l'eroica resistenza dei popoli. Le serie televisive e la musica neomelodica e persino il trap incentrate sulla vita da strada, sull'ostentazione della ricchezza, dell'ignoranza e sulla vita di un boss mafioso sono persino esempi molto lampanti di sdoganamento della vita e della cultura malavitosa.

Come possono parlare di lotta contro la mafia e contro il fascismo se candidano alle liste elettorali e vengono piazzati nelle istituzioni persone molto legate e colluse con le mafie e che esprimono idee fasciste e razziste? Come possono farlo quando i nostri governi attuano politiche sociali che privatizzano servizi statali essenziali e utili per tutta la collettività aumentando sempre di più le possibilità di infiltrazioni mafiose? Come posso farlo quando vengono negati ai lavoratori e alle lavoratrici i diritti sociali e civili più importanti e si ricorre alla repressione poliziesca contro le loro lotte?

Chi lotta davvero contro la mafia e contro il fascismo, lotta contro tutta questa società e contro tutto questo sistema che ci vedono come merce da scambio, che normalizzano e che sdoganano ogni cosa, che ci insegnano a farci competizione tra noi e a essere ubbidienti a loro.

Mafia e fascismo sono due montagne di merda. La nostra società è piena di questa montagna di merda.

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