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Sono qui. ~Frozen Sea~

Sono qui. ~Frozen Sea~

Mise i piedi a terra, osservò la punta delle sue scarpe di cuoio, impolverate e consunte, scarpe comode. L’asfalto grigio chiaro era coperto da cristalli di ghiaccio, così piccini da sembrare pulviscolo, depositato dall’abbandono. L’auto alle sue spalle ripartì e lei attese che si allontanasse fino a cancellarne il rumore nell’aria, mentre si riempiva gli occhi della vista davanti a sé. Con le…


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volevoimparareavolare:

“Torniamo a quando avevamo solo il telefono fisso e rispondevamo a tutti perché non sapevamo chi ci stava chiamando. Torniamo a quando le domande importanti le si chiedevano di persona, non tramite lo schermo di un cellulare. Torniamo a quando il regalo più belle era il picnic vicino al fiume con tutta la famiglia, e non l'iPhone. Torniamo a quando se ci mancava un amico, andavamo a casa sua in bici e gli citofonavamo, invece di postare frasi su Facebook taggandolo. Torniamo a quando avevamo le ginocchia sbucciate, le scarpe bucate e le mani piene di graffi, non perché eravamo autolesionisti, ma perché giocavano all'aperto con chi amavamo. Torniamo a quando la domenica mattina era un giorno speciale dagli altri perché andavi dai tuoi parenti che non vedevi fa tanto e sentivi la loro mancanza. A quando aspettavi il fine settimana per andare al cinema con le tue amiche. A quando ti svegliavi e la prima cosa che facevi era aprire le finestre e guardare di che colore era il cielo, sperando in un giorno di sole, invece di aprire whatsapp. A quando non occorreva ricoprirsi il volto di trucco per essere considerata “bella”. A quando la gente ti giudicava in base al tuo carattere e ai fatti, e non dai tuoi soldi, dai tuoi vestiti, dal tuo modello di cellulare. Torniamo quando donavamo il nostro tempo alle persone, non i nostri like su Instagram. A quando passavamo il pomeriggio a creare qualcosa con le nostre mani da regalare alla nostra amica del cuore perché compieva gli anni il giorno dopo. A quando il tram era pieno di chiacchiere, quando le persone si conoscevano sul momento ed erano certi fosse stato il destino e non un caso. Ora è tutto silenzioso, tutti con le cuffie. E se qualcuno parla sembra pazzo. Ora tutti hanno le stesse scarpe, usano le stesse frasi fatte, vestono allo stesso modo, hanno gli stessi interessi. Stiamo sbiadendo la nostra personalità, il nostro modo di essere, i nostri gusti ed il nostro carattere, che vengono ogni giorno cancellati dalla paura di essere diversi, e perciò, per noi è sinonimo di rimanere soli e non essere amati. Temiamo di mostrare chi siamo, e spesso ci convinciamo che abbiamo perso noi stessi. E forse è vero, è così. Non sappiamo più chi siamo, perché stiamo diventando fotocopie tutte uguali, abituati a non seguire la nostra mente ma la massa. Forse è vero, non sappiamo chi siamo, ma nel nostro cuore sappiamo chi vogliamo essere. Ed è questo ciò che conta; non temere di diventarlo, anche se diverso. Anche se preferisce i dischi in vinile al posto del mp3. Anche se non gli piacciono le vans e preferisce le scarpe da ginnastica. Anche se preferisce il Nintendo alla play. Non temiamo il diverso, amiamolo. Perché è colui che sta seguendo il suo cuore, e non le mode. -Alessia Alpi”

— Volevoimparareavolare (scritta da me)

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