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Bruno Munari and Enzo Mari, Espresso Machine La Pavoni ‘Modello Concorso’ aka 'Diamante,Bruno Munari and Enzo Mari, Espresso Machine La Pavoni ‘Modello Concorso’ aka 'Diamante,Bruno Munari and Enzo Mari, Espresso Machine La Pavoni ‘Modello Concorso’ aka 'Diamante,

Bruno Munari and Enzo Mari, Espresso Machine La Pavoni ‘Modello Concorso’ aka 'Diamante, 1956. Italy. 

In 1956, Gio Ponti, chief editor of the magazine Domus, announced a design competition for a coffee machine. Winner was the design by Munari and Mari, They nicknamed the espresso machine the “Diamond” for the multi-faceted shape which could be composed to obtain different combinations of colors and sizes. Source


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Gio Ponti, Marble StairsPlanchart Villa, Venezuela

Gio Ponti, Marble Stairs

Planchart Villa, Venezuela


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Interior design by Lotta Agaton: Zig Zag chair by Gerrit Rietveld (1934), stoneware vases by Berndt

Interior design by Lotta Agaton: Zig Zag chair by Gerrit Rietveld (1934), stoneware vases by Berndt Friberg for Gustavsberg (c.1960s), Tulip dining table by Eero Saarinen for Knoll (1955), Akari light sculpture by Isamu Noguchi (c.1950s) and Superleggera chairs by Gio Ponti for Cassina (1955). Photography by Pia Ulin.Residence Magazine


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“Amate l’architettura perché siete italiani, o perché siete in Italia; essa non è una vocazion

“Amate l’architettura perché siete italiani, o perché siete in Italia; essa non è una vocazione dei soli italiani, ma è una vocazione degli italiani: l’Italia l’han fatta metà Iddio e metà gli Architetti: Iddio ha fatto pianure, colli, acque e cieli, ma i profili di cupole facciate cuspidi e torri e case, di quei colli e di quei piani, contro quei cieli, le case sulle rive che fanno leggiadre le acque dei laghi e dei fiumi e dei golfi in scenari famosi, son cose create dagli Architetti: a Venezia poi, Dio ha fatto solo acque e cielo, e senza inten­zioni, e gli Architetti han fatto tutto”.

(rispose l’autista parigino di Tony Bouilhet, quando gli chiesi come trovava l’Italia: « très architecturale »: vox populi)

Gio Ponti, Amate l’Architettura


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 Gio Ponti e CantùDesign e artigianato del Mobili dalla Rinascente alla Selettivaa cura di Tiziano C Gio Ponti e CantùDesign e artigianato del Mobili dalla Rinascente alla Selettivaa cura di Tiziano C Gio Ponti e CantùDesign e artigianato del Mobili dalla Rinascente alla Selettivaa cura di Tiziano C Gio Ponti e CantùDesign e artigianato del Mobili dalla Rinascente alla Selettivaa cura di Tiziano C Gio Ponti e CantùDesign e artigianato del Mobili dalla Rinascente alla Selettivaa cura di Tiziano C Gio Ponti e CantùDesign e artigianato del Mobili dalla Rinascente alla Selettivaa cura di Tiziano C Gio Ponti e CantùDesign e artigianato del Mobili dalla Rinascente alla Selettivaa cura di Tiziano C Gio Ponti e CantùDesign e artigianato del Mobili dalla Rinascente alla Selettivaa cura di Tiziano C Gio Ponti e CantùDesign e artigianato del Mobili dalla Rinascente alla Selettivaa cura di Tiziano C Gio Ponti e CantùDesign e artigianato del Mobili dalla Rinascente alla Selettivaa cura di Tiziano C

Gio Ponti e Cantù

Design e artigianato del Mobili dalla Rinascente alla Selettiva
a cura di Tiziano Casartelli

Edizioni Canturium , Cantù 2017, 180 pagine

euro 26,00

Gio Ponti e Cantù. 1923-1973. Design e artigianato del mobile dalla Rinascente alla Selettiva è la mostra, curata da Tiziano Casartelli, ospitata dalla Permanente Mobili di Cantù dedicata al lavoro di Gio Ponti, Franco Albini e Paolo Buffa.

Attraverso una serie inedita di documenti, fotografie e riviste d’epoca la mostra ricostruisce il rapporto di collaborazione di Gio Ponti, Franco Albini, Tomaso Buzzi, Michele Marelli, Emilio Lancia, Paolo Buffa, Luigi Daneri con alcune tra le più affermate aziende canturine a partire dagli anni Venti sino al secondo dopoguerra.

Indaga infine il ruolo svolto da Gio Ponti tra il 1954 e il 1959 nella nascita e nell’affermazione della Selettiva del Mobile.

In contemporanea con la mostra è stato edito il volume omonimo Gio Ponti e Cantù. 1923-1973. Design e artigianato del mobile dalla Rinascente alla Selettiva a cura di Tiziano Casartelli per Edizioni Canturium.

L’arabesque La Librairie

Largo Augusto angolo via Francesco Sforza , 20122 Milano

tel                39.02.781104

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web:            www.larabesque.net

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Gio Ponti. L'Infinito BluCeramica Francesco De MaioA cura di Aldo Colonetti e di Patrizia FamiglGio Ponti. L'Infinito BluCeramica Francesco De MaioA cura di Aldo Colonetti e di Patrizia FamiglGio Ponti. L'Infinito BluCeramica Francesco De MaioA cura di Aldo Colonetti e di Patrizia FamiglGio Ponti. L'Infinito BluCeramica Francesco De MaioA cura di Aldo Colonetti e di Patrizia FamiglGio Ponti. L'Infinito BluCeramica Francesco De MaioA cura di Aldo Colonetti e di Patrizia FamiglGio Ponti. L'Infinito BluCeramica Francesco De MaioA cura di Aldo Colonetti e di Patrizia FamiglGio Ponti. L'Infinito BluCeramica Francesco De MaioA cura di Aldo Colonetti e di Patrizia FamiglGio Ponti. L'Infinito BluCeramica Francesco De MaioA cura di Aldo Colonetti e di Patrizia FamiglGio Ponti. L'Infinito BluCeramica Francesco De MaioA cura di Aldo Colonetti e di Patrizia FamiglGio Ponti. L'Infinito BluCeramica Francesco De MaioA cura di Aldo Colonetti e di Patrizia Famigl

Gio Ponti. L'Infinito Blu

Ceramica Francesco De Maio

A cura di Aldo Colonetti e di Patrizia Famiglietti con la collaborazione di Salvatore Licitra. Testi di Gillo Dorfles, Gianni De Maio, Fulvio Irace, Fabrizio Mautone e Lisa Licitra Ponti.

edizioni Paguro, Mercato San Severino 2017 ,288 pagine

euro 30,00

Gio Ponti: L'Infinito Blu fatto di disegni e colori che racchiusero nel 1960 e racchiudono ancora oggi l’essenza del magico scenario di Sorrento dove il cielo e il mare, in perfetto equilibrio, creano un’armonia senza pari. Il libro è come uno  scrigno che conserva quell’attimo. Custode delle sensazioni e delle emozioni che Gio Ponti annotò sulla tela della sua anima. Fotografie inedite che lo ritraggono come un sorta di regista “felliniano”, mentre coordina in fabbrica le fasi di produzione, schizzi veloci per cogliere una creatività fuggente, tavole disegnate a mano per carpire le forme, acquerelli per tracciare i primi colori, 33 maioliche per rendere reale ciò che aveva creato. Forme in equilibrio, pieni, vuoti, dinamismi e cromatismi. Fotogrammi eterni raccontati in una geometria perfetta con curve, semicerchi e linee che rivelano fiori, lune, foglie che volteggiano per creare infinite combinazioni. Un tuffo nell'azzurro del cielo e nel blu del mare de l’Infinito Blu di Gio Ponti.

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setdeco:

GIO PONTI, Villa Planchart, Caracas, Venezuela, 1953-57

joeinct: Illustration by Gio Ponti, 1939

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Illustration by Gio Ponti, 1939


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“numbers” of the superleggera chair designed by gio ponti for cassina, infographic for glocal magazine


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