#pensieri miei
“Era
un timor
che l’ ATTRAEVA…
che le piaceva
e la faceva lí… RESTARE.”
Il Silente Loquace ©
“Si dice
che leggendo
nei fondi del caffè,
si possa saper dei gusti
di chi li abbia bevuti.
Beh, dei Miei…
anche a TAZZINA PIENA.”
Il Silente Loquace ©
“Eh già…
per andarci a letto,
doveva averlo GROSSO…
… l’orsacchiotto.”
Il Silente Loquace ©
“Fa
che sia
solo la punta
della tua lingua
a toccarmi…
L E N T A M E N T E.”
Il Silente Loquace ©
Lei: “Ma tu, sei sazio?”
Lui: “No, io di te
hoCONTINUAfame.”
Il Silente Loquace ©
— Aveva un gran bisogno di
essereSVUOTATA dei propri
pensieri e da Lui RIEMPITA.
Il Silente Loquace ©
— Non glielo aveva ORDINATO
ma aveva insistito affinché
quella sera ella indossasse
SOLO le sue scarpe nuove…
Il Silente Loquace ©
— E…
non v’era più LUOGOinadatto,
néSITUAZIONE inopportuna che
impedisse loro di CONSUMARSI,
di soddisfare una continua e
CRESCENTEfame.
Il Silente Loquace ©
“Aveva
pensieri insistenti
e… MALEDUCATI,
che la riempivano tutta…
fino a farla TRABOCCARE.”
Il Silente Loquace ©
“Amava
le carezze impudiche
della Sua mente…
quelle che divenivano mani,
le provocavano respriri profondi
e… piaceri intensi.
Quelle che le entravano dentro
e non le davano più… via di scampo.”
Il Silente Loquace ©
— Esattamente il contrario,
l’opposto di quando da piccola
le dicevano di seder COMPOSTA.
Lei, con lui, voleva essere
SCOMPOSTA.
Il Silente Loquace ©
Lui: “Permette, ch’io le TOCCHIun
po’ la fica?”
Lei: “MAH… mah, ma, maaaaahhh.”
Il Silente Loquace ©