#coulson

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this-helmet-is-fabulous:

bekuh:

I was thinking, what if Pepper put cute little notes in Tony’s helmet. Then I was like nah, but I know someone who would do that.

“Be safe out there!

I love you!

Good luck.

-Coulson”

The best part of this movie was Coulson’s huge crush on Captain America oh my gosh


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janeturenne:humancastiel:tonysboypussy:blueisacolour:WHO SAID IT WAS OK TO POST SOMETHING THjaneturenne:humancastiel:tonysboypussy:blueisacolour:WHO SAID IT WAS OK TO POST SOMETHING THjaneturenne:humancastiel:tonysboypussy:blueisacolour:WHO SAID IT WAS OK TO POST SOMETHING THjaneturenne:humancastiel:tonysboypussy:blueisacolour:WHO SAID IT WAS OK TO POST SOMETHING TH

janeturenne:

humancastiel:

tonysboypussy:

blueisacolour:

WHO SAID IT WAS OK TO POST SOMETHING THIS HORRIBLE!??!??

hahah wow brb straddling a fencepost

My first reaction was ‘Nice thought but there’s no way, Coulson is much younger than…’ and then I stopped mid-thought.

Because you know what.

You know what.

After Steve, the US government had to keep trying to recreate the Super-Soldier Serum.

And who

andwho

would be the FIRST DAMN PERSON IN LINE to volunteer?

They told us it never worked again.  And that was kind of true.  They never again recreated the super-strength or the gleaming pecs.  But other things, they got right.  They got the vastly delayed aging.  And the kind of reflexes that make a man able to take out two armed thugs with a bag of flour.  And the talent for leading through example.  And they got the most important part, Erskine’s favorite part: the magnification of moral fiber, taking the loyalty and selflessness of a loyal and selfless man and making him into something spectacular.

Coulson didn’t buy those vintage cards on Ebay.

He’s had them since he was a little boy.

That little boy right there.


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wolfyblake:

Questa che vi sto proponendo è una fanfiction che sto portando avanti da un annetto su EFP e da poco tempo anche su wattpad. E’ la storia che ho creato intorno a Phil Coulson, mio personaggio preferito della MCU e, di conseguenza, di Agents of S.H.I.E.L.D. , dove incontra una ragazza, senza identità, con un codice al posto del nome e zero conoscenza del mondo esterno alla realtà di reclusione che ha vissuto fino al loro primo incontro. Comincia nel 2002, circa una decina di anni prima i fatti di Marvel’s The Avengers, mese più, mese meno. 


Il dolore era insopportabile. Lo era stato la maggior parte delle altre volte in cui 3-1-7 era stata sottoposta ad esami ed esperimenti, eticamente dubbi, per riuscire a scoprire l'origine dei suoi poteri.
Durante quegli anni in cui aveva vissuto nel l'istituto l'avevano sottoposta ad un numero davvero inquietante di interventi, la maggior parte dei quali alla testa.
Le avevano innestato svariati rilevatori di ultima micro-tecnologia-neurale in modo da poter monitorare il picco di attività cerebrale durante il manifestarsi del suo “dono”. E ogni volta, puntualmente, lei li aveva involontariamente fulminati, annullando così gli sforzi dei ricercatori.
Ma in quel pomeriggio, nel preciso istante in cui uno dei medici aveva cominciato a trapanarle il cranio dietro la nuca per farvi passare una delle nano-sonde-neurali , qualcosa dentro la cavia 3-1-7 si ruppe.
No, non parte dell'osso occipitale… ma qualcosa dentro di lei, ovvero il bisogno estenuante di continuare ad obbedire. Perché? Si era chiesta.
Strinse i denti per riuscire a sopportare il dolore e fare chiarezza nella sua mente martoriata, gridò mentalmente per trovare la forza di puntellare le mani e i gomiti sul lettino. Aveva difficoltà a mettere a fuoco i propri pensieri. Poche ore prima aveva subito un trattamento psicosomatico che la costringeva ad obbedire, a non ribellarsi, e i postumi erano gravi carenze di concentrazione.
Ultimamente quel trattamento su 3-1-7 aveva sempre meno effetto e aveva ripreso a ricordare come mai fosse lì, e come mai avevano cominciato ad obbligarla ad obbedire… Semplice! Durante uno degli esperimenti, anni prima, aveva tentato di ‘ribellarsi’. Parola curiosa non trovate?! R-I-B-E-L-L-A-R-S-I.

Sentì un tonfo metallico e un rumore stridente, girò la testa e vide il medico in ginocchio con gli occhi sbarrati e gonfi di lacrime che si reggeva la testa in un urlo soffocato. 3-1-7 ne approfittò alzandosi carponi sul lettino, utilizzò le proprie sensazioni per trasformarle in una sorta di enrgia e rompere i lacci che la tenevano, respirò a fondo cercando di racimolare un po’ di auto-controllo.
Si girò verso il medico che aveva recuperato lucidità e allarmato si stava alzando a cercare probabilmente degli anestetizzanti o peggio il teaser in uno degli scaffali lì di fronte.
La paura ebbe il sopravvento su 3-1-7. Si alzò dal lettino traballando, doveva fermarlo prima che lui fermasse lei, gli afferrò un braccio e sentì la rabbia, la sorpresa e la paura dell'uomo passarle per la pelle, con l'altra mano gli afferrò il viso per intralciargli la vista e allontanarlo dagli scaffali. Lui la colpì al petto con forza, senza scrupoli, per allontanarla ma qualcosa fece *chlack*… un rumore bagnato, viscido che non proveniva dalla stanza. Solamente 3-1-7 era stata capace di percepirlo. Lo aveva provocato lei.
Con il contatto fisico della sua mano sul volto dell'uomo era arrivata a toccare la sua mente, aveva toccato la sua paura e percepito la corrente elettrica delle sue sinapsi che lavoravano veloci per elaborare un piano…e lei le aveva interrotte bruscamente.
L'uomo sbarrò gli occhi e cadde in terra con un tonfo sordo. La ragazza lo guardò terrorizzata portandosi le mani al petto come se avesse preso la scossa, aveva perso il controllo e sapeva di aver superato il limite, l'unico sua possibilità in quel momento era scappare… Si, ma come? Non aveva la benché minima idea di come poter uscire di lì, non conosceva il luogo in cui aveva vissuto per 18 anni, era sempre stata dentro le solite 20 stanze, bianche e asettiche, senza mai vedere il mondo esterno.
Il pensiero era tremendamente deprimente ma doveva sorvolare e cercare di pensare alla svelta. Non riusciva a trovare la lucidità, si guardò attorno e spinta più dalla paura e dall'istinto che dalla ragione aprì la porta e uscì nel corridoio cominciando a correre, non importava la direzione bastava non rimanere ferma, come un animale chiuso in gabbia.
In fondo al corridoio si schierarono tre agenti vestiti di nero, muniti di casco e visiera. Loro erano i guardiani, coloro che si occupavano di non far scappare le cavie, 3-1-7 li vedeva sempre fare le ronde nei corridoi a due a due.
Dei tre quello centrale le si scagliò contro, l'afferrò per le spalle e la sbatté contro il muro con una forza spiazzante. Lei rimbalzò e cadde in terra, cercò di tirarsi in piedi ma l'equilibrio le venne meno lasciandola brancolare sul pavimento con la vista annebbiata. Gli altri due le puntarono le armi contro in sincrono, in un gesto meccanico, rimanendo immobili, mentre quello che l'aveva colpita la immobilizzò.
«FERMI!» una voce fermò l'azione. Alzarono tutti gli occhi verso l'altro capo del corridoio. Il secondo medico, di cui 3-1-7 ne aveva dimenticata l'esistenza e che qualche attimo prima che lei si ficcasse nei guai era uscito momentaneamente dalla sala operatoria, li stava raggiungendo a corsa. «Me ne occupo io!» Aveva le mani alzate e mostrava qualcosa che 3-1-7 non riusciva a mettere a fuoco. L'agente che la teneva a terra allentò la presa mentre gli altri due si allontanarono tornando alle loro posizioni, e lei ne approfittò, si voltò il più velocemente possibile trasportata da una scarica di adrenalina, gli afferrò il volto come aveva fatto poco prima con l'altro uomo, lui la colpì con un pugno in bocca e *chlack*…le cadde addosso, pesante e senza vita.
3-1-7 cercò di liberarsi dal peso del corpo inerme dell'agente ma era troppo per lei, l'adrenalina la stava abbandonando lasciandola indifesa. Sbatté gli occhi per schiarirsi la vista. Vide il medico sopra di lei, cercò di toccarlo allungando una mano verso di lui, partì l'allarme che assordò entrambi e che le fece chiudere gli occhi, gli altri due agenti non avevano perso tempo e spaventati avevano preso precauzioni.
F.Z.Z.T. una scossa elettrica le passò per tutto il corpo e quasi immediatamente le mozzò il fiato lasciandola priva di sensi.


«Aiutami! Invece di star lì a tenere lo sportello…quello sta aperto anche da solo!» disse un uomo, vestito di nero, da dentro un furgone parcheggiato in un vicolo buio. «Magari se tu fossi un po’ più cortese…» rispose l'altro, con ancora il camice addosso, abbastanza spazientito.
«Oh mi scusi dottore! Le dispiacerebbe darmi una mano, sa sono un po’ incasinato qui dentro?! COSI’ VA MEGLIO PEZZO D'IDIOTA?» L'uomo con il camice bianco prese la cavia 3-1-7 ancora priva di sensi per le gambe e aiutò l'altro uomo a portarla fuori dal vano e a poggiarla sul marciapiede umido e maleodorante. «Sbrigati, falle l'iniezione e andiamocene, prima che passi qualcuno di qui…» Il dottore alzò gli occhi al cielo, prese una siringa e tre fiale dalla tasca del camice spiegazzato. «Chi vuoi che passi di qui?» Caricò la siringa con il liquido delle tre fiale e ne cominciò a premere lo stantuffo per sistemarla. In realtà per il loro scopo non importava davvero eliminare l'aria all'interno della siringa, era più un gesto abituale il suo. «Questa dose dovrebbe bastare a…» «DOVREBBE?» Lo interruppe arrabbiato l'altro.« Sii certo che la metta k.o. non voglio storie con il capo. Se scopre quello che è successo la nostra coscienza, se ne abbiamo una, sarà l'ultimo nostro rimorso.» L'uomo in nero sbatté lo sportello del furgone innervosito e spaventato. Dovevano mandare in overdose mortale la ragazza, così da lasciarla lì e farla sembrare una tossica qualsiasi, di cui nessuno si sarebbe preoccupato più di tanto. L'uomo in nero guardò l'orologio. Dovevano davvero sbrigarsi. Di solito avevano un'altra metodologia per sbarazzarsi delle prove, ma la struttura dove lavoravano era già stata trasferita per metà, insieme ad un paio di cavie che il capo aveva ritenuto più interessanti e meno problematiche per le sue esigenze di quel momento. 3-1-7 sarebbe stata l'ultima ad essere trasferita, evidentemente aveva scelto il giorno sbagliato per ribellarsi, con tutti i problemi che aveva dato durante quegli ultimi anni arrivati a questo punto dei giochi era più facile liberarsi definitivamente di lei.
3-1-7 socchiuse gli occhi senza vedere niente, solo ombre in uno sfondo semi-buio. Sussultò quando sentì un pizzicotto su un braccio e un ago freddo penetrarle la pelle…fece per gridare ma in realtà non uscì una sola nota dalla sua bocca. Ci riprovò…
Poco più in là quella sera un agente in vacanza dal suo ‘straordinario’ lavoro si stava dirigendo al punto d'incontro per un appuntamento galante con una donna che aveva conosciuto un mese prima durante una missione sotto copertura. Era contento, aveva trovato questa persona brillante e la sera si prospettava tra le più belle passate negli ultimi tempi. Tempi in cui il suo lavoro era diventato un appuntamento fisso. Non che gli dispiacesse, sia ben chiaro, amava il suo lavoro. Però, beh si sa, nella vita c'è bisogno anche di staccare la testa e trovare del tempo per se stessi.
Affrettò il passo, era in anticipo come sempre e voleva rimanerlo, girò l'angolo e… «AAAAAAAANGH!» un urlo strozzato lo raggiunse dal vicolo all'incrocio davanti a sé. Lasciò cadere a terra la piccola scatola di cioccolatini che aveva preso per l'occasione e attraversò l'incrocio non curante dell’ ALT! lampeggiante in rosso e facendo inchiodare alcune macchine.
Imbucò il vicolo e vide due uomini che gli davano le spalle, uno in piedi stava prendendo a calci un fagotto blu, che poteva essere un bimbo o una ragazza date le piccole dimensioni, mentre l'altro era chinato ad osservare la scena. L'agente non ci pensò due volte corse verso di loro e afferrò per le spalle l'uomo in piedi che cercò di liberarsi dalla sua presa ma lui lo colpì forte con un pugno prendendolo in pieno volto, scaraventandolo a terra e lasciandolo rintontito carponi sull'asfalto. Guardò il fagotto blu, prendendo atto che fosse una ragazza con un camice spiegazzato, sporco di sangue, del sudiciume del marciapiede e strappato in più punti. L'altro uomo si era scansato, facendosi da parte impaurito e schiacciando qualcosa di vetro con un piede.
L'agente si avvicinò alla ragazza cercando di capire se c'era qualcosa che avrebbe potuto fare per lei. 3-1-7 con l'aria confusa, gli occhi velati che fissavano indistintamente un punto sopra di lei, allungò una mano e afferrò la giacca dell'agente cercando di mettere a fuoco la scena, e di combattere spasmodicamente contro il cocktail che le era stato appena iniettato.
L'agente si voltò verso l'altro uomo con il camice a cui semplicemente rivolse uno sguardo rigido che gli fece alzare le mani in gesto di arresa: «La prego sono disarmato!» Anche l'Agente lo era ma non lo avrebbe rivelato, si limitò a guardarsi attorno e notò delle fialette rotte sul marciapiede e una siringa usata, si portò istintivamente una mano alla cintura spostando lo sguardo arrabbiato verso l'uomo con il camice.
«Non muovere un muscolo! Dimmi che cosa le hai iniettato.» gli ordinò l'Agente in borghese, o quasi a questo punto della vicenda.
Sollevò la testa alla ragazza delicatamente, stringendo labbra e denti in un gesto nervoso e aggrottando le sopracciglia preoccupato. Aspettava una risposta dall'uomo con il camice e invece sentì l'uomo dietro di se muoversi e un rumore metallico lo avvertì che aveva tolto la sicura all'arma. Arma a cui l'Agente non aveva minimamente pensato, e per la quale mentalmente si maledì.
Alzò gli occhi al cielo e insieme, lentamente lasciando la ragazza, anche le mani disarmate. Vide il medico correre via, scattò verso di lui velocemente per fermarlo ma l'uomo in nero ancora intontito dal pugno preso poco prima sparò senza prendere la mira. Il rumore dello sparo fece modificare la dinamica dell'azione all'agente che frenando lo scatto si buttò a coprire la ragazza con il proprio corpo per proteggerla. Sentì le portiere chiudersi e il furgone partire con una sgommata.
Sbuffò, le vacanze lo avevano davvero così rallentato? In realtà era accorso nel vicolo pensando ad una delle tante aggressioni a cui le grandi città come Los Angeles erano abituate, ma si era ritrovato in una situazione decisamente diversa, ed era stato fortunato che il colpo di pistola non fosse rivolto verso di lui.
Allentò la presa sulla ragazza sorreggendole la testa e scansandola dal proprio petto, la guardò con i suoi occhi verdi e le sorrise dolcemente, la lasciò appoggiata al proprio braccio, in modo che non tornasse a toccare il marciapiede e goffamente, data la posizione, si tolse la giacca per mettergliela addosso e coprirla, visto che il camice che indossava era in uno stato a dir poco pietoso.

«Sono l'Agente Phil Coulson, lavoro per la Strategic, Homeland, Intervention, Enforcement & Logistic Division. Sei al sicuro adesso.»

Lo disse con una calma tale che solo un'Agente dello S.H.I.E.L.D. era addestrato a mantenere. «3-1-7» rispose con un sussurro la ragazza.
«Cosa significa?» Le domandò Coulson passando due dita sulla macchia che il marciapiede le aveva lasciato sul volto. Alcune lacrime scesero dalle guance di lei, lo guardò negli occhi per alcuni istanti e perse nuovamente i sensi.
L'inoltro della richiesta di - EMERGENZA - alla base S.H.I.E.L.D. più vicina era già partito dal telefono dell'Agente dal momento in cui aveva notato la siringa in terra con le tre fiale rotte accanto. I telefoni in dotazione agli Agenti, che Coulson portava sempre attaccato alla cintura, erano muniti di tasti veloci di emergenza che spesso nelle situazioni critiche potevano rivelarsi dei veri salvavita. Infatti già si sentiva il rumore di un Quinjet in avvicinamento.

EFP — Quando di Dinosauri Dominarono lo SHIELDWattpad — Quando i Dinosauri Dominarono lo

EFP — Quando di Dinosauri Dominarono lo SHIELD
Wattpad — Quando i Dinosauri Dominarono lo SHIELD


One Shot ambientata nel 2013, appena sopo la caduta dello S.H.I.E.L.D. il Team Coulson si troverà ad affrontare la nuova arma biologica a marchio Hydra… che li lascerà a bocca aperta.
Questa storia è nata da un mio sogno, fatto circa un annetto fa e che mi fece ridere un sacco, nonostante durante il sogno me la sia fatta sotto dall'ansia.
Spin-Off della mia Fan Fiction principale sull'agente Janice (personaggio di mia invenzione) che vede protagonista Coulson.


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Agent Janice - 7. AAA Cercasi ‘Agente Supervisore’ Livello 6 || Parte #2 (on Wattpad) ht

Agent Janice - 7. AAA Cercasi ‘Agente Supervisore’ Livello 6 || Parte #2 (on Wattpad) http://my.w.tt/UiNb/mJnBm8Ostz «Sono l'Agente Phil Coulson, con la Strategic Homeland Intervention Enforcemente e Logistic Division. Sei al sicuro adesso…»


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I know THAT thing was amazing, but I’m afraid to SPOIL something to someone so I post just this othe

I know THAT thing was amazing, but I’m afraid to SPOIL something to someone so I post just this other things about the ep <3 


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wonderlustboutique:“I’m here to talk to you about the Avenger Initiative.” $6 Measures 4x3in.

wonderlustboutique:

“I’m here to talk to you about the Avenger Initiative.”

$6

Measures 4x3in.


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agentreeb:

Just a thought but… why did Jemma’s say in 7x01 that fitz was safe? From what we learned in 7x06, he is very much not safe and the chances of him being discovered are very high, so why would she say that?

I know her implant is keeping him safer, but idk, still wouldn’t consider him safe

So despite being gone from tumblr for a hot minute, I’ve fallen back in because I’m shipping Daisy/Sousa hard and need that sweet sweet content, but all that to say: I have a theory.

I don’t think it’s really Jemma and Fitz.

Every time Jemma has been asked the question of how long it’s taken her and Fitz to develop the technology they would need to travel through time, she’s been exceptionally vague. “Some time”, “a long time”, etc. So… how long? Years? Decades?

Perhaps enough time to have a child? To raise her into adulthood, at which point she had a child of her own? Perhaps enough time to create extremely lifelike and autonomous LMDs using a combination of the Framework and Enoch’s Chromicon technologies? One for Coulson, of course, because he had the knowledge they didn’t, but also maybe two more. Two more that look just like them as their friends would remember them. Two more that could have their memories altered at will so as not to give away Fitz’s position.

And let’s talk about that: where is Fitz that he can keep tabs on the Chromicons? Their only bases of operation are a) on ships with no food, no water, facilities, sleep, or any other basic human needs and b) within the technology itself as data. How could Fitz survive that? He would have to be a machine too. Perhaps even the mysterious figure climbing down the ladder behind Coulson as he destroyed the Hive? (Because why have an audio cue introducing that figure, then show him in focus in the same shot but with his face obscured?).

A sentient virus in the Chronicoms systems, sending the coordinates of each jump to the Zephyr as he gets them. That would explain why it’s so critical that no one know his location: if exposed and eliminated, they would have no control over their time jumps. And oh, look at that - Coulson blew up the ship (and presumably the mysterious figure), and their next jump immediately went haywire (something “deteriorating”?).

The major hole to this theory is of course that May has been picking up Jemma’s emotions, but otherwise I feel like it’s a good fit. Thoughts?

TL;DR: Jemma and Fitz are actually LMDs like Coulson.

Never takes a day off!

Never takes a day off!


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#stevestevesteveiheartsteve0704

Me too, Coulson. Me too

But may becoming a professor like Andrew?!??

bitterbloodrose:

old avengers fics were all thor loves pop tarts, tony Literally Never Sleeps, bucky used to be a fisherman or worked at the docks and now lives with steve, coulson loves SuperNanny and idolized Jo, the only degree bruce uses is his M.D, the kitchen is never used for cooking purposes, and clint travels exclusively through the vents

​and Natasha pretends not to be domesticated but secretly loves her new family’s antics (and takes part. in all of it.)… Fury showed up and personally gave them missions (also an excuse to check up on his kids)… movie night! movie night! movie night!… there was always misunderstandings, always someone getting hurt, and then there was healing and learning and the dumbest running jokes

… a truly golden era

A FATHER’S LOVE.I love this episode. Especially this scene.I have been waiting for another Father-So

A FATHER’S LOVE.

I love this episode. Especially this scene.

I have been waiting for another Father-Son scene between Phil and Fitz. And this episode, for me at least, provided me with one.

The scene initially started with Phil a little upset when Fitz hid the truth about Aida. Then, it turned out that Fitz has been feeling pretty worried about the whereabouts of Jemma. He became mad, and exploded, sharing his angst and disappointment regarding Phil’s decision to leave the Directorship (because Jemma wouldn’t be in an unknown situation if Phil is the one calling the shots!).

Anyway, my most fave part of this scene is when Phil just leaned on to Fitz to calm him, and assure him that it’ll be alright (see the bottom rightmost picture). Fitz not having his biological father anymore, but this is where I know he is the real Son of Coul (and May)! HA!

That for me, is the true meaning of “FATHER’S LOVE”.


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May @ Coulson: can you please stop dying

May: FOR FIVE SECONDS

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