#eugenio montale

LIVE

“ In quei giorni, il dottore vide Pamfíl Palých con la famiglia. Sua moglie e i bambini avevano trascorso tutta l’estate fuggendo sulle strade polverose, sotto il cielo aperto. Erano terrorizzati dagli orrori vissuti e ne aspettavano altri. La moglie e i tre figli, un maschietto e due bambine, avevano i capelli bianchi, color lino, bruciati dal sole, e bianchi severi sopraccigli sui visi abbronzati e riarsi dal vento. I bambini erano ancora troppo piccoli per recare altri segni di quanto avevano sofferto, ma dal volto della madre, traumi psichici e pericoli avevano cancellato ogni traccia di vitalità, lasciando solo l’arida regolarità dei lineamenti, le labbra strette e sottili, come un filo, la tesa immobilità della sofferenza pronta solo a difendersi.
Pamfíl li amava immensamente, specie i bambini, e con una punta dell’ascia ben affilata intagliava per loro giocattoli di legno, leprotti, orsacchiotti e galletti, con una maestria che stupiva il dottore.
Quando erano arrivati, Pamfíl era diventato allegro, si era ripreso e aveva cominciato a rimettersi. Ma presto si seppe che, a causa della nociva influenza che le famiglie esercitavano sul morale degli uomini, i partigiani sarebbero stati divisi dai loro cari, il campo liberato da quell’inutile peso e il convoglio delle donne avrebbe dovuto accamparsi, sotto una sufficiente scorta armata, a una certa distanza, per passarvi l’inverno. Erano certamente più le voci che correvano in proposito che non le disposizioni concrete. Il dottore non credeva che la misura potesse essere attuata. Ma Pamfíl si incupì e le allucinazioni ricominciarono. “

Borís Pasternàk,Il dottor Živago, Einaudi (collana Nuovi Universali; traduzione di Pietro Zveteremich, riveduta da Mario Socrate e Maria Olsoufieva; prefazione di Eugenio Montale), 1964; pp. 416-417.

[Prima edizione mondiale: Giangiacomo Feltrinelli Editore, collana «I Narratori», 15 novembre 1957]

Dj art “Se l’aria mi raccontasse di te vorrei perdermi per sempre nel vento, lì ascolterei le

Dj art “Se l’aria mi raccontasse di te vorrei perdermi per sempre nel vento, lì ascolterei le tue parole e i tuoi sospiri, lì sarei vicino alla tua anima e al calore del tuo cuore.” Eugenio Montale Freydoon Rassouli Artist http://djart.altervista.org/


Post link
Dj art http://djart.altervista.org/eugenio-montale/ “Accade che le affinità d’anima non giungano ai

Dj art http://djart.altervista.org/eugenio-montale/ “Accade che le affinità d’anima non giungano ai gesti e alle parole ma rimangano effuse come un magnetismo. É raro ma accade.Puó darsi che sia vera soltanto la lontananza, vero l’oblio, vera la foglia secca piú del fresco germoglio. Tanto e altro puó darsi o dirsi.Comprendo la tua caparbia volontà di essere sempre assente perchè solo così si manifesta la tua magia. Innumeri le astuzie che intendo.Insisto nel ricercarti nel fuscello e mai nell’albero spiegato, mai nel pieno, sempre nel vuoto: in quello che anche al trapano resiste.Era o non era la volontà dei numi che presidiano il tuo lontano focolare, strani multiformi multanimi animali domestici; fors’era così come mi pareva o non era.Ignoro se la mia inesistenza appaga il tuo destino, se la tua colma il mio che ne trabocca, se l’innocenza é una colpa oppure si coglie sulla soglia dei tuoi lari. Di me, di te tutto conosco, tutto ignoro. ”Eugenio Montale, Ex voto, Satura. Foto archivio web


Post link

Eugenio Montale

loading