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Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via

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IL COMODINO DEI SERPENTI – Il comodino di Anna Lucia Nicosia (aprile 2014) IL COMODINO DEI SERPENTI

IL COMODINO DEI SERPENTI – Il comodino di Anna Lucia Nicosia (aprile 2014)

IL COMODINO DEI SERPENTI – Rubrica dedicata ai libri sul comodino

Anna Lucia Nicosia è romana di nascita, siciliana di indole, sarda per passione, piemontese d’adozione. Nella vita ha scelto di occuparsi di comunicazione, ma forse i Savoia hanno scelto per lei, mettendola fin dall’infanzia nella difficile situazione di conciliare in un’unica immaginaria lingua fantasma, che alcuni si divertono a chiamare italiano, le varie anime di famiglia, dialetti, mentalità, storia e costumi. Scrive in realtà perché non ama parlare. Per lo stesso motivo, adora ascoltare e osservare tutto e tutti. Tenta inutilmente da anni di non fare più politica. Ha aspettato impaziente per anni che i suoi figli crescessero per potere fare grandi cose, ma poi si è accorta che le grandi cose le aveva già fatte ed erano proprio loro. Fin da piccolissima frequenta tutte le librerie di Roma, grazie a un papà poco comunicativo, ma molto lettore e collezionista compulsivo di carta stampata. Arrivata alla soglia dei cinquanta e dopo tanto peregrinare, ha trovato il suo porto sicuro e non poteva che essere una libreria. Storica, piccola e specializzata nel mare, ci ha trovato dentro tutto quello che le serve per essere felice: amore, lavoro, divertimento e qualche soddisfazione.

Il mio comodino è come una tavola imbandita. Ospita più portate. Ognuna ha il suo perché. Non possono mancare libri che stuzzicano l’appetito, libri che è bene leggere per crescere, libri che si divorano per gola, libri che ti riempiono quando hai tanta fame, libri che fanno scoprire nuovi sapori, libri consolatori per il fine serata. Ce ne deve essere uno di ogni tipo sul mio comodino, pena una strisciante insoddisfazione che non tarda a trasformarsi in insonnia.
Rabbrividiranno i più, ma i libri del mio comodino subiscono una drastica selezione anche in base al formato e al peso. Oltre una certa taglia infatti passano ad essere libri da divano, più su esistono i libri da colazione, e infine i libri da studio, è una questione pratica legata alla loro godibilità nelle diverse situazioni. I libri da comodino devono consentire il massimo confort in qualsiasi posizione si decida di leggerli: sdraiati a pancia in su, su un fianco, seduti, con un cuscino oppure due, indispensabile poterli tenere con una mano sola, per poterli fare scivolare senza gravi conseguenze quando il sonno prende il sopravvento. Quindi leggerezza e maneggevolezza sono indispensabili.

Il mio comodino di oggi prevede nove portate.

Per crescere, ottimi Simboli al poterediGustavo Zagrelbesky (Einaudi, 2012) e Lezioni americanedi Italo Calvino (Garzanti, 1998). Se è vero, e per me lo è, che non si può non comunicare e non si può non fare politica, direi che questi due piccoli libri fanno parte del mio pacchetto sopravvivenza.

Per gola non rinuncio alla narrazione naturale e delicata di Il desiderio di essere come tuttidiFrancesco Piccolo (Einaudi, 2013). La nostra piccola Italia quotidiana vista con gli occhi della mia generazione. Libro facile e di compagnia.

Se però la fame è seria, c’è bisogno di cibi sostanziosi. Il posto se lo contendono in quattro al momento. Ballando a notte fondadiAndre Dubus (traduzione di Nicola Manuppelli, Mattioli 1885, 1996), racconti conosciuti grazie a una splendida presentazione ascoltata alla Libreria Fahrenheit di Campo dei Fiori, e strettamente connesso a quest’ultimo Le undici solitudinidiRichard Yates (traduzione di Maria Lucioni, minimum fax, 2006) che inserirei anche fra i nuovi sapori.

Strascico dell’otto marzo appena passato Foxfiredi Joyce Carol Oates (CDE, 1993), da poco trasposto al cinema per la seconda volta, e per la seconda volta con poco successo. Il libro ha una narrazione densa, dialoghi minuziosi. Ci vuole impegno e costanza per immergersi nella storia, ma una volta entrati è difficile sganciarsi. Un mondo femminile molto poco convenzionale, per nulla frivolo, fotografato in modo spietato, nelle sue durezze, sofferenze e intricati rapporti di forza e d’amore.

Chi ti credi di essere di Alice Munro (traduzione di Susanna Basso, Einaudi, 2012) è sul comodino prima di tutto perché me lo ha regalato mia figlia, e quindi è entrato fra i miei preferiti un po’ da raccomandato. Chi ti credi di essere? però non ha tardato a farsi amare per i suoi meriti. Sempre nel mondo femminile, a tinte decise, ma se la Oates ha dipinto a olio, la Munro usa tempere leggere per raccontare le sue storie. Direi che potremmo inserirlo anche fra gli aperitivi rinforzati.

I dolcetti finali sono lì ad aspettarmi fedeli ormai da anni. Sono un po’ come le preghierine della sera. Sempre le stesse, ma ogni sera con un significato diverso. Vista con granello di sabbiadi Wislava Szymborska (a cura di Pietro Marchesani, Adelphi, 1998), e Poesie d’amoredi Nazim Hikmet (Mondadori, 2002). Ho provato a sostituirli, ma senza successo. Del resto sarebbe come cercare un degno sostituto della cioccolata fondente. Lo sanno tutti che è impossibile.

Infine,Biografia intima di Edward Hopper diGain Levin (traduzione di Irene Inserra e Marcella Mancini, Johan & Levi, 1995).La biografia di Hopper se ne sta lì appoggiata da tempo immemorabile. Fa parte dei libri da colazione, ed è stata divorata e digerita da alcuni anni. Ma mi ricorda il bello, il silenzio, la solitudine e l’emozione di una mostra romana goduta con una rara intensità. Insomma Hopper l’ho nominato senatore a vita e la sua presenza deve essere garantita in ogni stanza della casa e senza limiti di tempo.

Qui gli altri comodini.


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Copertina illustrata per il libro intitolato “Guida sentimentale per camperesti” scritto Da Er

Copertina illustrata per il libro intitolato “Guida sentimentale per camperesti” scritto Da Erica Barbiani edito da Einaudi.
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Illustrated cover for the book titled "Guida sentimentale per camperesti” written by Erica Barbiani published by Einaudi.

Art direction: Jara Mavrides —— Descrizione: Nebbia, parcheggio di un outlet del Triveneto: il punto di ritrovo del viaggio di gruppo “Capodanno ad Atene con Eros Rossi”. Ad attendere l’accompagnatore, in ritardo di tre ore, c’è un eterogeneo gruppo di camperisti, fra cui Giuliano con i suoi due bambini. Lasciato dalla moglie perché “lui e la noia sono una cosa sola”, Giuliano ha da poco scoperto che anche i suoi figli sono ineluttabilmente segnati dall’impronta paterna. Il viaggio condotto da Eros, amico d’infanzia per cui prova un’adorazione non ricambiata, sarà la grande occasione per riscattarsi agli occhi dell’ex moglie e trasmettere ai figli il piacere dell’avventura. Ma è l’arrivo del Girolamo, un camper prototipo di produzione albanese grande quanto una corriera, a stupire i camperisti. Quale carburante brucia? Possibile che Tito e Agnese, i due anziani e comunistissimi proprietari, l’abbiano vinto con una spesa alla Coop? Tra cene sulle statali e motori che si fondono, la carovana attraversa i Balcani per scoprire, infine, che nel freezer del Girolamo è custodito un segreto, qualcosa che costringerà tutti ad affrontare deviazioni impreviste allo scadere del 31 dicembre.
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One day I woke up and my brain said “let’s do a story about Holy inquisition/sorcery settled in South of Italy in the early 1600!1!!1” So I’m trying to do character design.

He’s called Giano (because of the ancient roman God “Iānus” the God of duality, and the circle of the life, he also represents good/evil; present/past; life/death and so on)

The character was inspired by a Folk songs from an area of South Italy. I leave you a fragment of the song

Italo Calvino, La squadratura, in Semiotiche della pittura. I classici. Le ricerche, Edited by LuciaItalo Calvino, La squadratura, in Semiotiche della pittura. I classici. Le ricerche, Edited by LuciaItalo Calvino, La squadratura, in Semiotiche della pittura. I classici. Le ricerche, Edited by LuciaItalo Calvino, La squadratura, in Semiotiche della pittura. I classici. Le ricerche, Edited by LuciaItalo Calvino, La squadratura, in Semiotiche della pittura. I classici. Le ricerche, Edited by LuciaItalo Calvino, La squadratura, in Semiotiche della pittura. I classici. Le ricerche, Edited by LuciaItalo Calvino, La squadratura, in Semiotiche della pittura. I classici. Le ricerche, Edited by Lucia

Italo Calvino, La squadratura, in Semiotiche della pittura. I classici. Le ricerche, Edited by Lucia Corrain, Meltemi, Roma, 2004, pp. 225-236 (pdf here) [from: Italo Calvino, La squadratura, in Giulio Paolini, Idem, «Einaudi Letteratura» 39, Einaudi, Torino, 1975, pp. VII-XV] [«EC» – Rivista dell'Associazione Italiana Studi Semiotici, Palermo]


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Ember Gleams - Piano Music 10 {Oct 15, 2016}

The thumbnail pic of the ballet dancer is “The Mirage” by Alexander Yakovlev.

http://themirages.com/gallery  

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Ember Gleams - Silent Winds (Live in the studio)  {Jun 9, 2016}

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Ember Gleams - Your Turn  {Jun 9, 2016}

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Ludovico Einaudi is perhaps most well-known for the numerous scores he has composed for films – Hollywood films ranging from J. EdgartoBlack Swan, and numerous international acclaims.  Check out our top 12 below and don’t miss Einaudi when he makes his McCarter debut on November 2!

1. Fuori Dal Mondo (1999, dir. Giuseppe Piccioni)

Einaudi received an Academy Award nomination for the soundtrack he composed for this Italian film and later received the German “Echo Klassik” award.


2. Doctor Zhivago (2002, dir. Giacomo Campiotti)

For the 2002 PBS miniseries, Einaudi composed music for both the theme music and score.


3. This Is England (2006, dir. Shane Meadows)

Einaudi served as the Music Director of this 2006 film, as well as all three of the subsequent miniseries.


4. Black Swan (2010, dir. Darren Aronofsky)

Einaudi’s music can prominently be heard in the trailer for the 2010 blockbuster hit.


5. The Third Murder (2017, dir. Hirokazu Koreeda)

And lastly, to round out this list, Einaudi’s most recent film venture came this year, in this 2017 Japanese thriller.


Notable mentions: 

Luce Dei Miei Occhi(2001, dir. Giuseppe Piccioni)

A couple years after the success of Fuori Dal Mondo, Piccioni invited Einaudi to once again score his critically-acclaimed film, which won many awards, including “Best Soundtrack” at the 2002 Italian Music Awards. 


Sotto Falso Nome(2004, dir. Roberto Andò)

This French-Italian-Swiss collaboration earned Einaudi another prize for his work, this time at the Avignon Film Festival.


I’m Still Here (2010, dir. Casey Affleck )

The American mockumentary features Einaudi’s song, “Due Tramonti.”


Das Ende Ist Mein Anfang (2010, dir. Jo Baier)

Einaudi is credited with writing the music for this 2010 German film, which tells the story of an Italian journalist and his experiences traveling through Asia.


The Intouchables(2011, dir. Oliver Nakache & Éric Toledano

Five Einaudi songs are featured in this French film, which became the biggest box office movie in French history.


J. Edgar (2011, dir. Clint Eastwood)

The 2011 Hollywood film written by Dustin Lance Black features music written by Einaudi and director Clint Eastwood.


Derek (2012, dir. Ricky Gervais)

The pilot for this British comedy-drama features “Nuvole Bianche,“ from Einaudi’s 2004 album, Una Mattina.

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