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Domanda: perché il weekend dei giovani al giorno d'oggi è stare sempre a bere? Trovate soddisfacente spendere soldi e soldi in alcool? Come se non sapeste cosa fare senza… A me sembra solo patetico

Sai che c'è? C'è che sono stufa, sono stufa di dare troppo e non ricevere nulla in cambio. Sono stufa di dover sempre dare e di dovermi fare in 4 per gli altri mentre loro per me non fanno un cazzo. Lo so che il bene che si fa non si rinfaccia, ma ora io pretendo che le persone facciano le stesse cose che io sono disposta a fare per loro. Sono stanca di dover essere sempre la persona che deve fare le cose per bene, seguendo tutte le cazzo di regole che ci sono, sempre precisa, sempre inquadrata e non riuscire ad ottenere gli stessi risultati degli altri. Lo so che il mondo è stracolmo di ingiustizie, che ce ne sono state e che ce ne saranno sempre ma io non riesco ad accettarlo okay? Perché devono esistere le ingiustizie? Perché le persone devono essere stronze e cattive? Perché va avanti solo chi si comporta di merda con gli altri? Dov'è la giustizia per le persone che non hanno niente, il nulla più assoluto? Dov'è la giustizia per le persone che si spaccano la schiena per fare dei sacrifici che poi non verranno ripagati? Dov'è la giustizia per tutti coloro che, nonostante tutto l'impegno, nonostante tutti gli sforzi, nonostante tutto resteranno lì nell'angolino, lì nell'ombra, dov'è la giustizia per loro? Eh dov'è la giustizia? Dov'è la giustizia per tutti coloro che vengono schiacciati da una società di merda dove l'unica fottuta e schifosa cosa che conta è avere un fisico perfetto, ma quando vogliamo capirlo che la perfezione non esiste e che tutta questa ricerca ci fa solo stare male? Perché le persone devono soffrire e stare male, perché devono odiarsi, sentirsi brutte, non abbastanza, non accettate, ridicole, inutili, solo perché la società nella quale viviamo ha stabilito che se non hai il naso perfetto, se non hai le tette, il culo, un pene delle giuste dimensioni, se non sei alto, magro, palestrato, se non hai i denti perfettamente bianchi e dritti allora non vai bene nemmeno se poi dentro hai un mondo e se una persona meravigliosa? Perché stiamo insegnando l'arte della bellezza fisica e non insegniamo invece che la vera bellezza vera è quella dell'anima e che si può essere anche esteticamente perfetti, però se poi non si sa fare un ragionamento intimo, profondo non si vale un cazzo? Perché stiamo vivendo con la costante sensazione di dover dimostrare agli altri le cose? Perché bisogna studiare e prendere voti alti solo per dire che si vale qualcosa e se vai male a scuola ma hai una logica pazzesca, un'anima immensa allora vali niente? Chi siamo noi per stabilire chi vale e chi no e quando una persona possa realmente valere? Perché diciamo che il voto che si prende a scuola non conta se poi ci stiamo male se non arriviamo al massimo e ci sentiamo come se avessimo qualcosa in meno agli altri? Perché abbiamo questa fretta perenne, corriamo, corriamo, corriamo, e poi ci dimentichiamo che nella nostra corsa abbiamo perso tempo e attimi della nostra vita, abbiamo dimenticato di viverla questa vita che nessuno, nessuno potrà mai più darci indietro?Perché nessuno ci insegna che non serve correre o avere fretta e che dovremmo imparare l'arte del fermarci e respirare, vivere, sognare, fantasticare?Perché?

-romyy999

E siamo la generazione distrutta psicologicamente, quella perennemente con il cellulare in mano perché si sente profondamente sola ed incompresa. Siamo la generazione cresciuta con i social che ha imparato ad usare senza problemi, ma che non sa come socializzare con gli altri. Siamo la generazione senza futuro certo che dovrà occuparsi di trovare una soluzione a tutti i guai, enormi, irrimediabili in alcuni casi, causati dagli “adulti”. Siamo la generazione che vive sorridendo, indossando sempre la maschera perché ci hanno insegnato che bisogna apparire e mai essere.

-romyy999

Capisci che c'è qualcosa di sbagliato nella società quando dalla psicologa non ci va chi ferisce gli altri, ma colui che viene ferito e che magari si sente anche in colpa per aver causato tale reazione negli altri.

-romyy999

“Non tutti gli uomini” , “non tutti gli alpini”, “non tutti…” via dicendo hanno veramente rotto le scatole. Non fate altro che giustificare e minimizzare quei comportamenti e quegli atteggiamenti viscidi, violenti e prevaricanti che commettete o che tentate di coprire. E poi colpevolizzate sempre le vittime perché non dovevano essere in quel luogo, non dovevano esporsi troppo, perché se denunciano sono solo esagerazioni.

Trovo sempre giusto evitare delle inutili generalizzazioni senza argomentazioni, ma questa cosa del “not all…” è veramente squallida e ridicola. Si finisce sempre a ripetere tali atteggiamenti, azioni e comportamenti di un certo spessore.

e la cosa che mi fa più male è che non mi fa più male

è più facile morire che vedere gli altri farlo

si può vivere con dignità ma non morirci

Per altre poesie su Instagram, @la_squalificata

Viviamo in un mondo dove un albero vale più da morto che da vivo.ScattixStrada

Viviamo in un mondo dove un albero vale più da morto che da vivo.

ScattixStrada


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originalempathplaidfreak:

“Fatevi condizionare il meno possibile da una società che finge di darci il massimo della libertà.”

- Andrea Camilleri

Gli individui formano villaggi, i villaggi diventano paesi, i paesi si inchinano alle città, le città agli stati. Gli ordini viaggiano dal centro alle propaggini. I risultati viaggiano dalle propaggini al centro. La comunicazione è costante.


Gli oceaní non possono sopravvivere senza i rivoli d'acqua, né i robusti tronchi degli alberi senza i germogli, né il sovrano cervello senza le terminazioni nervose. Come in alto, così in basso. Come ai confini, così nel nucleo centrale.

Naomi Alderman, Ragazze elettriche

Cos'è la vita: una trama di rapporti cerimoniali per tenere insieme qualcosa d'inconsistente


Gianni Celati, Narratori delle pianure

In altre parole, ognuno di noi è una delle innumerevoli, anonime gocce di pioggia che cadono su una vasta pianura. Una goccia che ha una sua individualità, ma è sostituibile. Eppure quella goccia di pioggia ha i suoi pensieri, ha la sua storia e il dovere di continuarla. Non lo dobbiamo dimenticare. Anche se si perde la propria individualità per essere inglobati e annullati in una qualche massa. Anzi, dovrei dire «proprio perché si è inglobati in una massa».



Murakami Haruki, Abbandonare un gatto

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