#ti amo troppo

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“Ci eravamo incontrati perché doveva succedere, e anche se non fosse stato quel giorno, prima o poi ci saremmo sicuramente incontrati da qualche altra parte.”

Haruki Murakami,Norwegian Wood.

In una prossima vita,

verrò a cercarti molto prima.

Vorrei averti conosciuto prima,

avrei voluto fare

le prime esperienze con te,

avrei voluto crescere insieme a te,

avrei voluto che le tue

prime volte fossero state con me,

perché il pensiero che

qualcun’altra, prima di me,

ti abbia toccato mi infastidisce,

e ‘ché nonostante le mie

esperienze passate,

tu sei la mia prima vera volta

più bella in assoluto.

Anche amarti

è stato un sentimento

provato per la prima volta.

Quando ho iniziato?

Ho sempre un ricordo diverso,

perché non c’è

un esatto momento in cui

ho capito di amarti,

ho iniziato senza rendermene conto,

ogni giorno ho avuto

un motivo in più per farlo,

uno dei tanti è stato

scoprire di essere

assolutamente compatibile con te,

con il tuo corpo,

le tue mani,

con le tue labbra

e il tuo sorriso.

Ho avuto paura,

perché il tuo è stato

un amore forte sin dall’inizio,

un amore che mi ha

riempito giorno per giorno

senza mai svuotarmi,

mi hai insegnato che

l’amore vero esiste

e che non fa male,

che non è malato.

Mi hai mostrato l’amore

che non credevo esistesse,

mi hai amato e continui ad amarmi

come il primo giorno,

ed io ormai

non posso più fare

a meno di te.

Ti prometto,

quindi,

che in una prossima vita

verrò a cercarti

molto prima.

Hai mai parlato di me a qualcuno? Hai mai parlato di me a qualcuno con gli occhi che luccicano, con uno stupido sorriso che non riesci a nascondere se ti ci metti veramente? Hai mai parlato di me a qualcuno come se fossi una cosa preziosa da proteggere, come se stessi parlando della cosa più preziosa del mondo? Come si parla delle librerie, dell’ odore dei libri nuovi? Della primavera, dei fiori, del primo bacio? Hai mai parlato di me con le persone a cui tieni di più dicendo che non volevi che andassi via, trattenendo le lacrime?

Mi sto abituando troppo a lui. Alla sua pelle, al suo odore, alle sue frasi fatte poste in ogni contesto. Mi sto abituando ai suoi orari, ai suoi ritardi, alle sue abitudini, ai baci sulla fronte e agli altri mille sul viso. Mi sto abituando ai suoi occhi che brillano e si perdono davanti ai miei, alla sua mano che mi accarezza la coscia, all’incavo del suo collo che per me è ormai casa. Mi sto abituando ad andare in moto abbracciata a lui alle tre di notte, a sentire la sua mano nella mia e le sue ferite che stridono contro la mia pelle. Mi sto abituando ai suoi lunghi capelli morbidi che sono il posto preferito del mio viso, alla sua risata o alla felicità da bambino quando qualcosa va per il verso giusto o lo entusiasma particolarmente. Mi sto abituando a sentirlo parlare quotidianamente di palestra e sport, alle sue prese per il culo perché non conosco il 99% dei film, alla sua mano che strizza il mio culo o al suo “rientra che fuori fa freddo e poi ti ammali.” Mi sto abituando a lui, alle sue attenzioni, alla sua incapacità nel dimostrare le emozioni, alla sua fragilità celata da un apparente carattere estroverso. Come si fa poi a farne a meno?

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