#piangere

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“Faccio tutto ciò che posso perchè il mio amore non ti disturbi, ti guardo di nascosto, ti sorrido quando non mi vedi.

Poso il mio sguardo e la mia anima ovunque vorrei posare i miei baci: sui tuoi capelli, sulla tua fronte, sui tuoi occhi, sulle tue labbra, ovunque le carezze abbiano libero accesso.”

Victor Hugo.

“Ci eravamo incontrati perché doveva succedere, e anche se non fosse stato quel giorno, prima o poi ci saremmo sicuramente incontrati da qualche altra parte.”

Haruki Murakami,Norwegian Wood.

“Hobisogno di averti accanto

e di stringertia me

e vederti sorridere

e piangere e sognare

e socchiudere gli occhi

a tanti baci

e ridirmi parole

per me solo per me solo.”

Cesare Pavese, Ti son caduto accanto.

“È una di quelle notti in cui ti viene voglia di piangere, ma non hai un motivo valido per farlo, è come se la tua testa fosse invasa da mille pensieri. Ma sono così tanti da non capire esattamente quali siano.”

- Chiara

“Lo amavo con tutta me stessa, ma la migliore parte di me stava a poco a poco scomparendo, non potevo e non volevo, amare così tanto una persona da dimenticare di amare me.”

- Chiara

“Volevo dirti che sono qui, sdraiata sul letto che mi giro da una parte all'altra perché non riesco a prendere sonno, e che sono qui ad ascoltare musica deprimente, e che la colpa è solo tua. È che non faccio altro che pensare a tutti i momenti che abbiamo passato insieme, e che non ne trovo uno negativo, volevo dirti che cerco di trattenere il pianto, ma non ci riesco. Volevo chiederti perché, perché mi hai lasciata qui, da sola, con un grande vuoto che solo tu potresti colmare. Perché te ne sei andato così, quando fino a ieri dicevi di amarmi. Perché mi hai lasciata sola, perché mi hai detto ti amo e allo stesso tempo mi hai detto addio. Perché deve fare così tanto male, perché. Vorrei dirti che ti odio, che sei uno stronzo, ma non ci riesco. È che non hai avuto le palle e il coraggio di affrontare una situazione che sembrava più grande di noi, e non dirmi che lo hai fatto per me, perché è una stronzata. L'unica cosa che sei riuscito a fare è stata quella di distruggermi, hai distrutto tutto quello in cui credevo. Forse non mi amavi più e non hai avuto il coraggio di dirmelo, forse se fossi stato sincero e mi avessi detto di non amarmi ora non starei qua a farmi dieci mila domande e forse avrebbe fatto meno male.”

- Chiara

“Se l’avessi vista alle 3 del mattino, abbracciata al suo cuscino, stanca di piangere così tanto, credimi non le avresti mai fatto tutto ciò.”

-(Il mio diario segreto.)

Le Havre è una città nuova. Completamente distrutta dai bombardamenti durante la seconda guerra mondLe Havre è una città nuova. Completamente distrutta dai bombardamenti durante la seconda guerra mondLe Havre è una città nuova. Completamente distrutta dai bombardamenti durante la seconda guerra mond

Le Havre è una città nuova. Completamente distrutta dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale, è stata ricostruita con uno stile moderno, freddo, industriale.
Ma la cattedrale è sopravvissuta, una massiccia cattedrale barocca: Notre-Dame du Havre, Nostra Signora del Porto. Questa statua era in quella chiesa, una superstite della guerra di cui porta le ferite in volto, una pietà rovinata, una Nostra Signora piangente ma che ancora resta in piedi.
Riesco ad immaginarmela mentre la chiesa attorno a lei trema, fitta polvere che cade dal soffitto, schegge di mattoni che volano, e lei lì, ferma, che si rifiuta di essere distrutta perchè non ha finito di ricordare che l’amore è più forte della guerra, l’amore è più forte dell’odio e l’amore è più forte anche del dolore. Una statua rovinata che paradossalmente comunica di più così, senza naso, che quanto non facesse il suo primo giorno di vita.


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Quei pensieri che ti fanno ricordare talmente tante cose che non ti fanno tenere le lacrime. Finisci

Quei pensieri che ti fanno ricordare talmente tante cose che non ti fanno tenere le lacrime.
Finisci col piangere, in solitudine e nessuno sa niente
Ragazzoincatene


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Questa foto risale all’ormai lontano 2013 mi sembra. Non ricordo di preciso il motivo esatto per cui stessi piangendo. Ricordo però il vuoto che avevo in testa e le lacrime che scendevano da sole, sdraiata sul pavimento mentre guardavo in alto. Ricordo per chi. Ricordo che per quanto stessi male, quel pianto è stato estremamente liberatorio, come un lunghissimo sospiro. Ricordo che mi sono alzata ed ero così affascinata da quei segni che mi solcavano il volto, da quel buio misto a luce negli occhi che mi son voluta fare una foto. E tutto questo mi ha fatto pensare a quante ne ho passate, a tutto il percorso che ho fatto negli ultimi anni, alle scelte, alle decisioni, al dolore che a volte ho abbracciato, e alla felicità alla gioia alla pazzia che mi esplodeva dentro. E guardandomi indietro, penso a quanto sia fiera della mia forza, io so, come chi mi è davvero vicino, quello che ho deciso di fare ed affrontare e vivere, e penso a quei poveretti che hanno provato a darmi pareri a pensare che fossi una debole, un illusa, credendosi migliori oltre tutto. Ma non sanno che tutte le mie scelte ponderate, sono derivate dal fatto che stupida non sono, per nulla. Anzi sono scelte, sono forse illusioni ma con la forza di crederci ancora. Sono la mia forza. Mi guardò indietro e mi guardo avanti. Vedo i miei limiti, vedo la mia stanchezza a volte. Ma soprattutto vedo una persona vera. Che sceglie le cose a cui dare importanza, le persone, i momenti. Sceglie le canzoni più profonde, le parole, i momenti importanti. E mi spiace per quelle persone che preferiscono una canzone stupida, che va di moda, che un vecchio pezzo suonato con una armonica. E mi fan pena quelle persone che preferiscono credersi chissà chi, migliori. E che dire di quelle persone che preferiscono l’apparire… Io preferisco un po’ di stupidaggine e qualche pazzia. Non piacerà a tutti come sono fatta, e non deve, però piace a chi mi ama, e soprattutto piace a me.

È come se mi avessi completamente svuotata ed io non possa percepire più alcuna emozione, se non una tremenda ansia che mi logora giornalmente.

Ma guardala, è distrutta. Non riesce a mettere insieme i vari pezzi della sua vita. A volte, si ferma a guardare il vuoto, come se fosse stanca di tutto. L'hai ridotta tu così, ma non riesci ad ammetterlo, hai giocato con il suo cuore e ora è più incasinata di prima.

scappandodaquestarealta.

Cari mamma e papà,

eccomi qua a scrivere altre parole che non avrei mai il coraggio di pronunciare ad alta voce, trattengo l’ennesima volta le lacrime copiose che vorrebbero solo rigare il mio viso per non farmi vedere mentre piango, perché voi questa mia debolezza e sensibilità l’avete sempre condannata. Mi è difficile comprendere con quanta facilità riusciate a ferirmi, mi è difficile comprendere pienamente l’effetto che i vostri gesti hanno sulla mia vita, mi è difficile comprendere perché non mi senta mai pienamente amata o compresa. Mamma, spesso mi ritrovo a pensare a tutti quegli abbracci che non ci siamo mai date e non ci daremo mai, l’altro giorno in un momento per me di estremo malessere mentale ti ho chiesto solo una cosa, volevo la tua mano stretta nella mia e neanche quello mi hai voluto concedere. Papà, ogni volta che cerco di dirti qualcosa che non sia relativo alla quotidianità, mi ignori spazientito o mi lanci uno di quegli sguardi freddi che mi fanno tremare le ossa. Voi le dimostrazioni d’affetto non le avete mai ricevute crescendo, avete sempre combattutto per tutto nella vita e siete sempre stati autonomi. Questo carattere non appartiene invece a me, che affetto in voi ho sempre cercato costantemente da una vita. Un solo “ti voglio bene” potrebbe fermare le mie lacrime o forse aumentarle, perché sarebbe la prima volta che sentirei quelle parole pronunciate dalle vostre labbra. 

E quanto coraggio ci vuole a lasciar andare qualcosa che vuoi a tutti i costi?

-me

Se i tuoi genitori non fossero così, tu non avresti gli occhi spenti.

Se non si fossero gridati cose orribili, mentre te ne stavi rannicchiata, chiusa in una stanza, adesso crederesti nell'amore, senza pensare che tutto inizi per finire.

Se i tuoi genitori non avessero mai sbattuto le porte delle stanze facendoti sentire impotente, adesso sapresti prendere una decisione.

Se t'avessero protetto dall'odio che avevano nel petto, adesso sapresti stringere in un abbraccio.

Se i tuoi genitori non avessero mai urlato fino a notte fonda parole che ti rimanevano tra lo stomaco e il cuore, tu adesso non ti sentiresti un errore.

Altro-ego

Lo so che sei stanca di piangere, che vorresti dormire anche tu.

So che ultimamente é tutto più difficile, che vivere sta diventando complicato.

So che fatichi a fidarti ancora della gente, che questa se ne approfitta e ti distrugge giorno per giorno.

Che odi te stessa, che ti sopporti a stento. So che vorresti abbandonarti, eppure non puoi.

So che non credi nell'amore, tu che l'amore in casa non l'hai mai visto. So bene che hai paura, che allontani le persone per il timore di scottarti.

So che tuo padre non é un padre, che la bottiglia non la molla, che tua madre non mantiene le sue promesse. So che hai brutti ricordi per la mente e che una carezza non l'hai mai ricevuta.

Hai mancanze che ti scavano dentro, rimorsi che ti fanno impazzire, migliaia delusioni che sotterrano le tue vane speranze. Lo so.

So che sei piena di insicurezze, che basta poco per buttarti giù e che, poi, non ti basta una vita per rialzarti.

So che odi il tuo passato, che ti spaventa il presente e che ancor più ti terrorizza il futuro.

So che ti sforzi di sorridere, di sembrare forte. Ma li vedo i tuoi occhi riflessi in quel maledetto specchio.

E che stai male, lo so bene.

Altro-ego

Mi sento triste perché mi hanno sempre detto “sii forte” e non “piangi, se vuoi”, come se lo scopo ultimo fosse solo mostrarsi capaci e sorridenti, non stare bene per davvero.

Altro-ego

Amavo ascoltarti, l'avrei fatto per ore e mentre mi parlavi ti guardavo. Ti guardavo come si guarda qualcosa che si sa già che ci mancherà. Troppo esile ed indeciso per durare. Un punto fermo che non c'è. Ti guardavo come si guarda il tramonto, come quando per strada d'inverno si cerca il mare dal finestrino della macchina. Ti guardavo come si guarda un treno appena perso, sperando ancora che si fermi e che si aprano le porte.

Altro-ego

I primi mesi sono i più difficili, ma dopo un po’ il dolore si allevia.

Ci si abitua all'assenza di certe persone.

Altro-ego

“Ed io che non ho mai saputo amare prima

Ti ho conosciuta e si era fatta già mattina

Sono scappato come un re senza regina

In tasca avevo cinque euro e una cartina

Avevo gli occhi di chi piange sempre e non lo dice

Di chi sorride a tutto il mondo ma non è felice

Sono tornato a respirare fino in superficie

Tu avevi quel profumo buono

Ed io il cuore d'oro, una cicatrice”



foto mia, non prendere.

Le ore comprese fra

la mezzanotte e le 6 di mattina

hanno la curiosa abitudine

di farti sentire

o sulla vetta più alta del mondo

o sotto terra.

Chiedo alle stelle perché solo gli attimi felici durano poco

-Nick Sick,Chiedi Alle Stelle

Io non cerco scorciatoie, babe

Ma qualcuno che mi voglia bene

E non mi basta, non mi passa

Tu sai bene, non sopporto la distanza

Mi viene l’ansia, ma poi mi passa

Ghali, 22:22

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