#litigio

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Se i tuoi genitori non fossero così, tu non avresti gli occhi spenti.

Se non si fossero gridati cose orribili, mentre te ne stavi rannicchiata, chiusa in una stanza, adesso crederesti nell'amore, senza pensare che tutto inizi per finire.

Se i tuoi genitori non avessero mai sbattuto le porte delle stanze facendoti sentire impotente, adesso sapresti prendere una decisione.

Se t'avessero protetto dall'odio che avevano nel petto, adesso sapresti stringere in un abbraccio.

Se i tuoi genitori non avessero mai urlato fino a notte fonda parole che ti rimanevano tra lo stomaco e il cuore, tu adesso non ti sentiresti un errore.

Altro-ego

Stasera sono uscita più contenta che mai. Non era stata finora una bella giornata, ma sapevo che lo avrei rivisto e questo già mi scaldava il cuore. Saremmo stati io e lui, avremmo cenato insieme a casa sua e poi saremmo usciti a fare una passeggiata. Che bello, me lo aveva garantito. Sarebbe andata così, non potevo essere più contenta.

Ma dopo cena lui si è appisolato. L'ho spronato uscire, ricordandogli della promessa fatta. Era la nostra serata.

Fai sempre tardi con gli amici, gli ho detto, e ora per stare con me hai subito sonno presto.

Abbiamo iniziato a litigare. Lui si è arrabbiato. Mi ha detto cose per le quali sono ancora molto triste. Mi sono sempre fatta in quattro per lui, e ogni cosa che faccio però non sembra mai essere abbastanza.

Ha detto che si sta annoiando, che non gli piace più questo lato di me. A volte provo a resistere e non so perché continuo. Forse perché lo amo tanto, per abitudine magari. Ma che cosa ho sbagliato? Perché la gente ama così tanto scagliarsi contro di me e venirmi addosso? Io sono stanca di essere lo zerbino di tutti! A volte mi faccio pena da sola. Mi chiudo in me stessa e non c'è nessuno che mi cerchi. Il mio fidanzato dice è così tanto abituato alle mie lacrime da non chiedermi nemmeno più del perché piango a volte; le mie amiche non mi hanno fatto nulla per il mio compleanno.

La vita non fa schifo. A volte mi sono addossata colpe che non ho. Ma non sono io, ora lo capisco. Purtroppo, questo non posso andare a dirlo, perché le uniche volte che ci ho provato sono stata accusata di essere una vittimista.

Mi sento abbandonata a me stessa, immersa in un mare in tempesta con le onde che mi sbattono contro le scogliere affilate.

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