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Parliamo di vaccini perché Giorgio Gambe gambizza il ragionamento

Parliamo di vaccini perché Giorgio Gambe gambizza il ragionamento

(Fotogramma /Ipa) via

Viviamo di scienza, di gps, di equazioni matematiche einsteiniane che correggono lo spazio-tempo affinché si possa sapere con precisione metrica dove sta il bar sotto casa. È la scienza che permette di comunicare con chiunque, continuamente, incessantemente, ossessivamente. La prima foto del buco nero è il frutto di un processo di selezione umana di una serie di immagini…


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Se i tuoi genitori non fossero così, tu non avresti gli occhi spenti.

Se non si fossero gridati cose orribili, mentre te ne stavi rannicchiata, chiusa in una stanza, adesso crederesti nell'amore, senza pensare che tutto inizi per finire.

Se i tuoi genitori non avessero mai sbattuto le porte delle stanze facendoti sentire impotente, adesso sapresti prendere una decisione.

Se t'avessero protetto dall'odio che avevano nel petto, adesso sapresti stringere in un abbraccio.

Se i tuoi genitori non avessero mai urlato fino a notte fonda parole che ti rimanevano tra lo stomaco e il cuore, tu adesso non ti sentiresti un errore.

Altro-ego

Non più cfu

Questa mattina ho dato l'ultimo esame universitario della mia vita.

In mezzo a tutta la felicità e alla leggerezza che provo (e alla stanchezza… oh sì, c'è anche quella) c'è un pizzico di… tenerezza e malinconia ☺️

Oggi sembra un po’ l'ultimo giorno di scuola.

Aboliamo la scuola dell’obbligo La scuola d'obbligo è una scuola di iniziazione alla qualità di vita

Aboliamo la scuola dell’obbligo

La scuola d'obbligo è una scuola di iniziazione alla qualità di vita piccolo borghese: vi si insegnano delle cose inutili, stupide, false, moralistiche, anche nei casi migliori (cioè quando si invita adulatoriamente ad applicare la falsa democraticità dell'autogestione, del decentramento ecc.: tutto un imbroglio). Inoltre una nozione è dinamica solo se include la propria espansione e approfondimento: imparare un po’ di storia ha senso solo se si proietta nel futuro la possibilità di una reale cultura storica. Altrimenti, le nozioni marciscono: nascono morte, non avendo futuro, e la loro funzione dunque altro non è che creare, col loro insieme, un piccolo borghese schiavo al posto di un proletario o di un sottoproletario libero (cioè appartenente a un'altra cultura, che lo lascia vergine a capire eventualmente nuove cose reali, mentre è ben chiaro che chi ha fatto la scuola d'obbligo è prigioniero del proprio infimo cerchio di sapere, e si scandalizza di fronte ad ogni novità). Una buona quinta elementare basta oggi in Italia a un operaio e a suo figlio. Illuderlo di un avanzamento che è una degradazione è delittuoso: perché lo rende: primo, presuntuoso (a causa di quelle due miserabili cose che ha imparato); secondo (e spesso contemporaneamente), angosciamente frustrato, perché quelle due cose che ha imparato altro non gli procurano che la coscienza della propria ignoranza.

Pier Paolo Pasolini, sul Corriere della Sera del 18 ottobre 1975


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AI RAGAZZI DI BARBIANA ALL’ESTERO

[Ormai i ragazzi che d’estate andavano all’estero erano molti, e il Priore non poteva scrivere più tutti i giorni una lettera a ognuno. Allora cominciò a scrivere una lettera uguale per tutti. Il titolo, scherzoso, è di don Lorenzo.]

Lettera circolare della repubblica di Barbiana a tutti i suoi rappresentanti diplomatici all’estero. Loro sedi.
Barbiana, 5.7.1965.

“ Cari,
ieri sera ero, come sempre la domenica, stanco e circondato da ospiti e avevo appena il fiato per scrivere a uno di voi, ma non sapendo a chi scrivere non ho scritto a nessuno. Così oggi ho pensato di rimediare con una circolare.
Sabato eravamo in piena Inghilterra anche a Barbiana, e quacchera per giunta. Son arrivati quattro quaccheri qualunque quasi curiosi e pieni di cuore. Due maschi e due mogli. Li abbiamo tenuti a tavola e poi portati nel fosso¹ e interrogati sulla loro religione. Abbiamo tentato di capire di che si tratta in pratica, perché di che si trattasse in teoria l’avevamo già studiato la mattina alla voce quaccheridella Treccani.
Il fondamento della loro riunione è il silenzio. Se poi a qualcuno pare di essere tra i mossi a parlare, si alza e tutti lo ascoltano anche se è uno studentello presuntuoso o una vecchia zitella insopportabile perché in ognuno c’è un that (qualcosa) di Dio. Evidentemente è una religione d’élite perché ognuno deve avere la capacità di parlare in pubblico e di sopportare le altrui fregnacce.
Hanno detto che, appena in Inghilterra, sarà facile per loro trovare delle case dove Silvano e il Biondo² possano entrare come ospiti non paganti. Così ho pensato che li farò partire a settembre. Non ha invece risposto la vedova maestra e quacchera che dovrà ospitare il Buti. E ha risposto un po’ inviperito D.P. che essendosi accorto che avevamo mandato diverse richieste eguali a diverse persone in Inghilterra si lamenta che così si fa perdere tempo alla gente e che certamente si sovrapporranno le offerte. Non sa che ne abbiamo mandate 32 e che ciò nonostante sono state appena appena sufficienti per sistemarne un paio.
Stamane sono venuti i genitori Turchi a riportare Mauro che era scappato ieri per non sapere o non volere rendere ragione delle 35 mila lire con le quali l’ho mandato a Roma insieme al selvatico³ (per chi non lo sapesse è quel ragazzo che incontrai in macchina). Il selvatico stesso invece non si è più fatto vedere. Pare proprio che ne abbiano combinato una. Il Turchi padre rimproverava calmo il bambino in mia presenza e tentava di fargli dire come li aveva spesi; quando però ha saputo che ieri Mauro rispondeva « So una sega io come li ho spesi », allora il povero padre straziato si è messo a piangere perché non aveva mai pensato che il frutto delle sue viscere potesse usare così orribili parole. Non si riesce mai a indovinare quale sarà la mancanza che strazierà i genitori e quale quella che li inorgoglirà d’avere un figliolo galletto. ”

¹ Posto all’ombra dove si faceva scuola d’estate nelle ore più calde.
² Ragazzi della scuola.
³ Mauro e il « selvatico » erano due ragazzi di Vicchio di 13 e 14 anni che venivano da poco a scuola a Barbiana. Tutti e due non avevano mai viaggiato in treno né erano mai usciti da Vicchio. Così, dopo aver passato un mese intero a studiarsi tutte le specie di animali dello zoo, furono mandati da soli per qualche giorno a Roma con 35 mila lire. Al ritorno non vollero spiegare come avevano speso la somma.

———

Brano tratto da:

Lettere di don Lorenzo Milani priore di Barbiana, a cura di Michele Gesualdi, Milano, A. Mondadori (collana Oscar n° 431), 1976 [1ª Edizione: 1970]; pp. 201-202.

Elogio dell'ignoranza

“ Non sono ignorante in un settore specifico, sarebbe un limite: la mia ignoranza spazia in vari campi, io non so un po’ di tutto. Ma non è stato facile: ignoranti non si nasce, si diventa. E bisogna anche pensarci a tempo, dopo può essere tardi: quando una conoscenza è assimilata, ignorarla diventa quasi impossibile. È allora che nessuno si fida più di te, che nessuno ti offre più un lavoro: puoi morire di fame. Ed è inutile, o richiede sforzi sovrumani, cercare di porvi rimedio. So di un mio collega, rovinato dalla sua sapienza, costretto a fare due, anche tre ore al giorno di esercizi per dimenticare; ma ottiene risultati modesti.
Non mi sono fatto da solo ignorante, la scuola ha avuto un peso decisivo; se non l'avessi frequentata, sarebbe stato certamente più difficile.
Pensare che non costi fatica o che non occorrano studi particolari per raggiungere un buon livello d'ignoranza significa non aver capito che ignorante non è chi non sa nulla (sarebbe impossibile come sapere tutto) ma chi ha avuto l'accortezza di non farsi danneggiare da quel poco che sa. E come? impedendogli di arrivare al cervello. Non solo, ma operando sulle materie stesse della conoscenza: facendo ignorare alla storia la geografia, alla filosofia la matematica, alla grammatica la letteratura e così via. In altre parole, isolando le varie conoscenze in modo che nessuna interferisca con l'altra ponendo domande. Un'ignoranza che sia profondamente convinta, non deve fare domande, altrimenti sarebbe l'ignoranza di Socrate, un'ignoranza inutile, anzi perniciosa. Tanto che gli ateniesi furono costretti a difendersene, condannando a morte il loro concittadino.
La conoscenza, dunque, è pericolosa a sé e agli altri: Adamo ci ha rimesso il paradiso e molti, oggi, ci rimettono l'impiego. È per evitare simili inconvenienti che mi sono dato un'ignoranza enciclopedica; a qualunque genere di domanda, io rispondo; chè bisogna dimostrarla la propria ignoranza, il silenzio sarebbe sospetto. Io tranquillizzo, rassereno, conforto gli animi feriti dalle cattive intenzioni della cultura, che ha sempre cattive intenzioni e che è perfidamente ambigua, curiosa, maldicente e, soprattutto, dubitativa.
È il dubbio il suo sicario più feroce: qualcuno ne ha avuto il cervello sconvolto e Carlo Alberto la perdita di un regno.
Come evitare tanti mali? L'unico rimedio sinora conosciuto è la prevenzione. E in questo senso siamo già a buon punto, ma si può fare di più: istituire, per esempio, vere e proprie scuole di analfabetismo. Il resto verrà da sé. “

Pino Caruso,L'uomo comune, Palermo, Edizioni Novecento (collana Il liocorno), 1986¹; pp. 55-57.

Maria Elena maestra Corriere della Sera 15 Maggio 2015

Maria Elena maestra Corriere della Sera 15 Maggio 2015


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Maria Elena scolaretta Corriere della Sera 06 Maggio 2015

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Novella 2000 n.28, 09 Luglio 2015Novella 2000 n.28, 09 Luglio 2015

Novella 2000 n.28, 09 Luglio 2015


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Guida per le matricole universitarie (e non solo).

-Parte 1.

Per tutte le giovani matricole che si approcciano all'università, per tutti gli studenti ancora un po’ inesperti dei primi anni e per tutti quelli ormai prossimi alla laurea, ricordatevi sempre:

CHIUNQUE VI PROMETTA UNO STUDIO MIRACOLOSO IN POCHI GIORNI IN CAMBIO DI SOLDI VI STA VENDENDO UNA TRUFFA.

Ultimamente online vedo le continue ed estenuanti pubblicità di questi santoni, profeti della memoria, che in cambio di grana (e neanche poca) promettono mare e monti: esami tutti da 30L con bacio accademico e triplo salto mortale da parte degli assistenti, promettono tempi di studio brevi per qualsiasi tipo di esame di qualsiasi facoltà e, addirittura, poter memorizzare (e badate bene, memorizzare non interiorizzare) circa 200 pagine al giorno di qualsiasi materia, indipendentemente che l'esame sia da 8CFU o da 15CFU.

RAGAZZI DIFFIDATE DA QUESTE PERSONE.

Se qualcuno è interessato posso anche spiegare perché tali metodi non funzionano (o comunque vi stanno vedendo letteralmente ciò che potreste reperire online gratuitamente).

Pensavo di aprire una piccola bacheca dedicata a consigli sull'università e la vita degli studenti, sentitevi liberi di fare qualsiasi domanda!

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