#sensibilità
“Le persone sensibili vivono in punta di piedi per non disturbare nessuno. Attraversano la vita senza fare rumore, perché tutto il "rumore” ce l'hanno dentro…“
- Antonio Curnetta
Cari mamma e papà,
eccomi qua a scrivere altre parole che non avrei mai il coraggio di pronunciare ad alta voce, trattengo l’ennesima volta le lacrime copiose che vorrebbero solo rigare il mio viso per non farmi vedere mentre piango, perché voi questa mia debolezza e sensibilità l’avete sempre condannata. Mi è difficile comprendere con quanta facilità riusciate a ferirmi, mi è difficile comprendere pienamente l’effetto che i vostri gesti hanno sulla mia vita, mi è difficile comprendere perché non mi senta mai pienamente amata o compresa. Mamma, spesso mi ritrovo a pensare a tutti quegli abbracci che non ci siamo mai date e non ci daremo mai, l’altro giorno in un momento per me di estremo malessere mentale ti ho chiesto solo una cosa, volevo la tua mano stretta nella mia e neanche quello mi hai voluto concedere. Papà, ogni volta che cerco di dirti qualcosa che non sia relativo alla quotidianità, mi ignori spazientito o mi lanci uno di quegli sguardi freddi che mi fanno tremare le ossa. Voi le dimostrazioni d’affetto non le avete mai ricevute crescendo, avete sempre combattutto per tutto nella vita e siete sempre stati autonomi. Questo carattere non appartiene invece a me, che affetto in voi ho sempre cercato costantemente da una vita. Un solo “ti voglio bene” potrebbe fermare le mie lacrime o forse aumentarle, perché sarebbe la prima volta che sentirei quelle parole pronunciate dalle vostre labbra.
chi è sensibile attribuisce un’importanza enorme ai dettagli più insignificanti del comportamento altrui, quelli che generalmente sfuggono alle altre persone
~ Sigmund Freud
essere sensibili è tremendamente pesante:
ti offendi facilmente
cambi umore per piccole cose
sei costantemente insicuro
non riesci ad aprirti
ti affezioni troppo
ci metti mesi a lasciarti tutto alle spalle
ma abbiamo anche dei difetti
“Se tu non mi ami, non importa, sono in grado di amare per tutti e due.”
Ernest Hemingway, Per chi suona la campana.
Ricordo quando tutto mi toccava. Qualsiasi parola, magari detta anche da uno sconosciuto, apriva in me una serie di domande, dubbi, paure, incertezze. Mi spingeva ad analizzarmi costantemente, a pensare molto. A pensare troppo.
Ricordo quando non ero aperta al mondo. Quando vedevo il pericolo ovunque e in tutti. Ma poi improvvisamente sembrava che tutto stesse accadendo solo nella mia mente. Mi ferivo pensando che gli altri mi stessero ferendo.
Col tempo ho capito che necessitiamo di fare una distinzione tra le cose che non dovrebbero nemmeno sfiorarci e le cose che dovrebbero toccarci ed aprirci l'anima.
Non puoi permettere a qualsiasi cosa, situazione o persona di aprire una ferita dentro di te. Ma puoi permettere agli altri di ferirti facilmente dal momento in cui sei il primo a non credere in te stesso.
Finisci così per ritrovarti lacerato dalle tue insicurezze.