#diario
Recuerda diario; Del chico que estás enamorada a los 16 años probablemente no te importe cuando tengas 25. Recuerda diario; El examen de matemáticas que no pasaste en tu primer año de secundaria probablemente no te importe cuando estás apunto de graduarte en la universidad. Recuerda diario: Los problemas que estás enfrentando hoy pueden parecer como el fin del mundo, pero no importaran en un año. Recuerda diario: Que vas a estar bien. Todo va a estar bien.
E’ davvero bello e confortante quando la vita per un po’ va nel verso giusto.
La suerte de mi vida
Sabes? He estado pensando…
En la tierra hay 7.350 millones de personas… Y sin embargo nos hemos encontrado, nos hemos visto, nos hemos empeñado y NOS TENEMOS.
Que suerte no? Esto sí que es que te toque la lotería… Y digo yo….ya que me ha tocado la lotería…ahora tócame tú. Tócame tú cada navidad de muchos años. Tocame tú como deseo cumplido de cada uno de mis cumpleaños. Tócame tú cada vez que vea una estrella fugaz. Tócame tú por dentro y por fuera hasta que me falte el aire y en el último suspiro pueda decir, “he sido millonaria toda mi vida”.
Ya tuve la suerte de encontrarte entre 7.350 millones de personas, habría que ser muy idiota para dejarte escapar…
Mybutterflygirl*
Il che è stupido. Terribilmente stupido.
Dopotutto non dovrei preoccuparmi tanto, non solo per una volta che non usciamo. È che è tutto talmente strano… mi sembra davvero che mi sfugga qualcosa di fondamentale di tutta questa situazione. Come se le cose fossero dovute andare in un certo modo - come se invece di andare nel Modo Giusto, la realtà avesse crashato malamente. E io mi fossi ritrovata in mezzo, da sola.
Dio, adesso che l'ho scritto suona talmente folle. È solo… non ho davvero alcun potere sulla mia vita? Per gli altri sembra tutto così facile, tutti parlano fra loro e fanno amicizia e si fidanzano e stanno insieme e non sembrano avere tutti i problemi che ho io, non si fanno tutte queste paranoie e non hanno tutte queste insicurezze.
Per me è diverso? Ho qualcosa di sbagliato? Qualcosa che non va?
Il terrore di perderlo. Di perderli tutti. Oggi gli ho scritto per sapere se andava loro di uscire… e loro hanno detto di no. Lo so che è stupido restarci male per una cosa del genere, ma mi sembra che gli eventi siano tutti collegati - e mi sembra di essere l'unica a non vedere il nesso. Ad esempio: ieri sera mi telefona, mi chiede se possiamo vederci. Erano le otto di sera e… e io cosa potevo rispondere? Il punto era che volevo vederlo, lo volevo con tutta me stessa. Ma quando gli ho detto di darmi il tempo di vestirmi, che l'avrei raggiunto, lui ha fatto un passo indietro,ha detto che era meglio di no, che era tardi.
Sono solo io a vedere… qualcosa in tutto questo? Una specie di senso nascosto? O mi sto immaginando tutto?
Perché continua a fare passi indietro - si avvicina e si allontana, È come cercare di agguantare la spuma di un'onda.
Ho il terrore che si allontani troppo, che scompaia dalla mia vista. Che diventi troppo labile per me, che dopotutto non ho niente di speciale - niente che meriti la sua compagnia, nemmeno come amica.
Ma la cosa peggiore a cui riesco a pensare è che tutto questo, questa… cosa meravigliosa che si è creata, cada nel vuoto e si perda.
Non so se sopravvivrei a una cosa del genere. Ho troppo bisogno di questo, non posso farne a meno.
È talmente difficile far capire agli altri che questa è la mia vita. Che nessuno ha potere decisionale su quello che faccio perché questa vita è soltanto mia. Questo corpo è soltanto. A volte mi sembra che tutti cerchino di convincermi del contrario, che tutti cerchino di decidere come devo gestire la mia esistenza. Il mio corpo. La mia mente. Per quale ragione dovrei accettare una cosa simile? Per quale ragione dovrei lasciare che siano gli altri a decidere come devo curarmi di me stessa? Che senso ha?
È la mia vita. L'unica vita che ho.
Ho il diritto di farci quello che voglio.
È l'unica cosa che mi appartiene veramente.
“Quando não consigo dormir, eu gosto de imaginar eu e você. Sei lá, só achei que você devia saber.”—Vinícius Kretek.
Mas como é que eu ia saber que vc era tão diferente dos outros??
-Mallu
Oceano
Ela era a Rainha do oceano, nada a abalava, nem as mais altas ondas ou as mais fortes tempestades, ela era uma guerreira. Mas um dia um certo azul, diferente de tudo o que já havia visto, a fez tremer. Era novo, era lindo, era perigoso. E diferente de qualquer outra ameaça, essa foi mais forte que ela. Sim, a Deusa dos Mares se afogou naquele olhar.
-Mallu
Sobre ter bipolaridade…
- A maioria das pessoas acha que você está apenas zoando.
- É difícil pois as pessoas não entendem o motivo de você ficar triste ou bravo já que “não tem motivo”.
- Você precisa ter paciência com você mesmo e precisa que os outros tenham paciência com você.
- Você cansa, você quer gritar, você quer fazer mil coisas pois as vezes você sente tudo ao mesmo tempo numa intensidade enorme.
- Bipolaridade não é brincadeira, não brinque com isso é se souber de alguém que é bipolar não julgue essa pessoa apenas ajude.
Indossava l’armatura da talmente tanto tempo che non ricordava più quale fosse la sensazione del vento sulla pelle. Aveva regalato tanti piccoli frammenti di sé alle persone sbagliate e una mattina, specchiandosi negli occhi della gente, si accorse di non riconoscersi più. A restituirle lo sguardo era stata un’ombra cupa e tutta buchi, con fessure d’acciaio al posto degli occhi. Era talmente piena di crepe da sentir freddo fin nelle ossa, un freddo che pian piano entrava nelle vene e si faceva strada dallo stomaco in gola, srotolandosi sulla lingua in parole gelide. Per tentare di arginarle, costruì una diga tutto intorno a sé così che, quando le frasi sgorgavano dalla sua bocca come acqua gelata, iniziarono a depositarsi ai suoi piedi. Ma più il tempo passava, più il freddo saliva, a lambirle le caviglie, le ginocchia, a cingerle i fianchi. L’armatura si stava arruginendo rapidamente, sbriciolandosi in prossimità delle giunture, mostrando sui polsi le incisioni dei nomi di chi era andato via, eterno promemoria dei suoi fallimenti. E poi via via, scoprendo porzioni sempre maggiori di pelle sulla pancia, sul collo, sul cuore. Pelle che ora era esposta a quel freddo tremendo, e si copriva di brina. I capelli le brillavano come foglie incrostate di ghiaccio. Il corpo tremava per difendersi dall’anossia, alla disperata ricerca di calore. Le mani non riuscivano più a reggere la spada che, pesante e inutile, cadde e si perse nell’acqua gelida. Che saliva e saliva, e ormai le arrivava al mento, alla punta del naso e infine la sommerse. Con tutti quegli spacchi in corpo, non era in grado di galleggiare. Inchiodata sul fondo di quel neonato lago di gelo, provò ad arrampicarsi sui muri della diga, alta e solida. Ma le pareti erano lisce e prive di appigli, l’aveva creata così proprio per resistere alla tentazione di scavalcare, per evitare di perdere altri frammenti, di tradire ancora il suo riflesso. Riflesso che la osservava smarrito dagli oblò di vetro temperato che percorrevano la diga in tutta la sua lunghezza. Il resto del mondo attraverso di essi appariva leggermente distorto, troppo colorato e luminoso, come un grande acquario tropicale. Lei appoggiò il viso contro la piccola finestra tonda, immaginando di avvertire il calore presente dall’altra parte.
Chiuse gli occhi e cominciò a cantare.
5 meses
Han pasado 5 meses desde que nuestros caminos se separaron. Es curioso lo rápido que pasa el tiempo… 5 meses, lo que duraba siempre en una relación antes de que llegaras y ahora es el tiempo que ha pasado desde que te fuiste… 5 meses y cuando lo cuento todos dicen que ya paso suficiente tiempo, que ya debí de haber sanado pero por desgracia las heridas en el corazón tardan mucho más.
En estos 5 meses me han pasado tantas cosas… tantas veces que he estado apunto de llamarte para contarte de mis tragedia o de mis éxitos y simplemente ese número al cual tanto le hablaba ahora ya ha quedado en el olvido de mi registro teléfono.
5 meses y aun hay días que te dedico una lloradita o un pensamiento, 5 y aun tengo miedo debolvidar esta sensación que algún día me hacia sentir tu compañía, miedo de olvidar mis sentimientos hacia ti mientras veo como pasa el tiempo y tu recuerdo va callando en el olvido.
5 meses y tengo que confesarte que cada día te amo un poquito menos, pero te extraño un poquito más.
-G
Es algo que aveces me pregunto, realmente estoy bien? por desgracia no tengo una respuesta aun, mas bien mi respuesta es situacional. Aveces despierto con muchos ánimos, hago ejercicio y me siento bien. pero… que es estar bien? o sentirse bien?. Sisi es verdad, me siento bien pero no puedo ocultar que siento que me falta algo que debería de estar ahí, no se si eres tu eso que me hace falta o si es algo mas, es difícil saberlo pero se que se creo un vació en mi estomago que no puedo llenar, bueno… realmente ni siquiera estoy tratando de llenarlo, solo se que esta ahí, cosumiendome. tal vez es que te quise mucho, te ame mucho y el no tenerte me hace sentir vació, o tal vez es la cuarentena, el cambio de vida y de ambiente a algo mas lento y repetitivo, tal vez eso me esta afectando mas de lo normal… no lo se, solo se que escuchar un lofi aveces me pone a llorar y otras veces a sonreír y algunas otras las dos juntas . no hay una salida fácil, y no es que la salida sea dificil, pero si es lenta.
Pienso tantas cosas, pienso en el futuro y en como encontrar motivación para seguir, aveces pienso en que ya no quiero seguir… dice mi psicologa que no soy la clase de persona que se suicida, pero aveces pienso que es lo mas sencillo. Pienso mucho en por que te fuste, en mis errores, y que los últimos meses debí de haber echo mas por nosotros… ella dice que todos pasamos por un duelo, sobre todo después de una relación tan larga, y aveces me pregunto si a ti te esta doliendo al menos la mitad de lo que me duele a mi, aunque algo dentro de mi cree que no… y eso es deprimente sabes? pensar que no valgo que me extrañen, pensar que no valgo tus lagrimas… ella dice que estas en negación y que tu resiente éxito te ayuda a no pensar en eso y que te hace falta lo que a mi me hizo falta hace ya mas de tres años cuando te conocí por primera vez… madures. No se si sea cierto y aferrarme a pensar que si, es algo que me haría mas daño de lo que me ayudaría; por eso escribo esta confecion, pensando tal vez que un día llegara a ti. Ya tome la decisión de soltarte, no se si para siempre o si por un tiempo, pero al menos ya decidí que tengo que avanzar, por ti, por mi y por convertirme en la persona que te dije que seria. Al final siempre seras demasiado valiosa para mi y una parte de mi corazón siempre esperara con la casualidad de volverte a ver, de volverte a encontrar. pero si eso no llega a pasar me despido de ti, de nosotros. Te amo mi pequeña gatita llorona, tal vez siempre lo haga, no lo se… Me despido de ti en esta larga confesión, el amor de tu vida(de nuestra vida)…
El lofi que escuchaba mientras escribiría esta carta: https://www.youtube.com/watch?v=BEXL80LS0-I
-Poetag pd: Perdón por mis errores. yo hace mucho perdone los tuyos.