#lacrime

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“Quante volte mi é mancato il coraggio di dire quello che provavo? Quante volte ho cambiato discorso per spostarlo dove non avrei avuto paura della reazione degli altri? E oggi tra me e le persone della mia vita ci sono distanze che non si limitano ai chilometri. Ci sono distanze diverse, che difficilmente si possono colmare, perché a dividerci ci sono le cose che non si dicono e come loro credono che io stia. Le loro sono vite in cui un sorriso é il risultato del loro star bene. La mia è una vita dove tanti sorrisi non hanno portato a nessun risultato. E oggi, anche se spesso vorrei farlo, non riesco a dire la verità sulle mie emozioni senza inciampare.”

Altro-ego

Amavo ascoltarti, l'avrei fatto per ore e mentre mi parlavi ti guardavo. Ti guardavo come si guarda qualcosa che si sa già che ci mancherà. Troppo esile ed indeciso per durare. Un punto fermo che non c'è. Ti guardavo come si guarda il tramonto, come quando per strada d'inverno si cerca il mare dal finestrino della macchina. Ti guardavo come si guarda un treno appena perso, sperando ancora che si fermi e che si aprano le porte.

Altro-ego

I primi mesi sono i più difficili, ma dopo un po’ il dolore si allevia.

Ci si abitua all'assenza di certe persone.

Altro-ego

Le ore comprese fra

la mezzanotte e le 6 di mattina

hanno la curiosa abitudine

di farti sentire

o sulla vetta più alta del mondo

o sotto terra.

Chiedo alle stelle perché solo gli attimi felici durano poco

-Nick Sick,Chiedi Alle Stelle

dc23b:

Finché avrò forza dentro alle mie gambe

Ti cerco tra i vicoli stretti, le piazze da qualsiasi parte

00:44..

Ma l'adolescenza è una tempesta,

la sabbia si fa asfalto

Imparo a soffocare

la rabbia dentro a un pianto

Mostro,Memoria di uno sconfitto pt.2

una persona è qualcosa che se ne va

(La prima goccia ti bagna il viso).

(La seconda tutto quello che ti è rimasto dentro).


Non so esattamente cosa sia una preghiera.

So ascoltare il mio cuore con attenzione, so cadere nell’erba, inginocchiarmi nell’erba, so starmene in ozio, so andare a zonzo per ore.

È quel che oggi ho fatto tutto il giorno.

Che altro avrei dovuto fare.

Non è vero che tutto muore prima o troppo presto.


(La terza goccia erano finalmente lacrime).

l'unica cosa di cui ho paura

è sentirmi cucito questo vuoto

che cattura dentro di sé

ogni parte di me.

respirisfuggenti

Io ci provo a tenere la mente occupata, perché realizzare farebbe ancora fin troppo male. Eri la mia quotidianità, e pensare ad una vita senza di te mi pareva impossibile. Ma adesso che non ci sei mi sento spaesata, mi sento un po’ più cattiva. E mi chiedo cosa mi sia rimasto.

Vorrei andarmene lontano, dove nessuno può trovarmi, dove nessuno potrà criticare me e ciò che sono, ciò che mi hanno fatto diventare. Vorrei andarmene lontano, e solo allora sarò libera.

Stasera sono uscita più contenta che mai. Non era stata finora una bella giornata, ma sapevo che lo avrei rivisto e questo già mi scaldava il cuore. Saremmo stati io e lui, avremmo cenato insieme a casa sua e poi saremmo usciti a fare una passeggiata. Che bello, me lo aveva garantito. Sarebbe andata così, non potevo essere più contenta.

Ma dopo cena lui si è appisolato. L'ho spronato uscire, ricordandogli della promessa fatta. Era la nostra serata.

Fai sempre tardi con gli amici, gli ho detto, e ora per stare con me hai subito sonno presto.

Abbiamo iniziato a litigare. Lui si è arrabbiato. Mi ha detto cose per le quali sono ancora molto triste. Mi sono sempre fatta in quattro per lui, e ogni cosa che faccio però non sembra mai essere abbastanza.

Ha detto che si sta annoiando, che non gli piace più questo lato di me. A volte provo a resistere e non so perché continuo. Forse perché lo amo tanto, per abitudine magari. Ma che cosa ho sbagliato? Perché la gente ama così tanto scagliarsi contro di me e venirmi addosso? Io sono stanca di essere lo zerbino di tutti! A volte mi faccio pena da sola. Mi chiudo in me stessa e non c'è nessuno che mi cerchi. Il mio fidanzato dice è così tanto abituato alle mie lacrime da non chiedermi nemmeno più del perché piango a volte; le mie amiche non mi hanno fatto nulla per il mio compleanno.

La vita non fa schifo. A volte mi sono addossata colpe che non ho. Ma non sono io, ora lo capisco. Purtroppo, questo non posso andare a dirlo, perché le uniche volte che ci ho provato sono stata accusata di essere una vittimista.

Mi sento abbandonata a me stessa, immersa in un mare in tempesta con le onde che mi sbattono contro le scogliere affilate.

@ituoigraffisullamiapelle

Ho bisogno di te,in ogni senso e in ogni gesto.❤️❤️❤️❤️

Credo di essere una ragazza di vetro.
Una di quelle che è forte
ma che si spezza con troppa facilità
una di quelle che cerca sempre di tenersi tutto dentro
ma, poi, prima o poi, scoppia
perché non ce la fa.
Mi hanno sempre detto ‘sei forte’
e ho sempre acconsentito
ma chi mi conosce davvero
sa che sorrido sempre
anche quando non mi va.
Io sorrido:
non ho voglia di spiegare quello che ho dentro
- molto spesso l'ho fatto, ma non mi hanno capita -
ed, allora, oggi, non mi spiego più
perché tanto non ha senso.
Io sorrido
per ingannare il prossimo
per non spiegare
per tenere tutto per me
perché sono molto gelosa
anche del mio dolore
perché il dolore altro non è
che qualcosa
che prima faceva bene
ed ora non c'è più
e fa male.
Mi hanno sempre detto 'tu sei forte’
ma chi mi conosce da sempre
sa che forte lo sono diventata col tempo
con le esperienze:
prima ero sempre maledettamente troppo sensibile.
Non riuscivo mai a nascondere tutto dietro un sorriso
e se mi ferivano, piangevo.
Il vetro scoppiava.
Non riuscivo mai a controllare le emozioni.
Oggi, su per giù, sono ancora la stessa:
la fragilità l'ho conservata dentro di me
pur essendo diventata forte agli occhi degli altri.
Non piango più
ma dentro ho il mare
ogni giorno
perché il vetro dentro me
è scoppiato
anche se fuori non si vede.
Io sono così:
troppo sensibile.
Sorrido per niente
e mi dispero per tutto
sono felice senza niente
e mi rattristo troppo facilmente
eppure chi mi conosce poco
chi mi ha conosciuto negli ultimi anni
non lo sa che dentro ho sempre la tempesta
pure quando sorrido forte
e regalo sorrisi grandi
quanto il mondo
a chiunque incontro.
Mi sono sempre preoccupata per tutti
ed ho sempre avuto paura di deludere
di non essere quello che gli altri si aspettavano
io fossi:
volevo essere forte, ma anche meno forte
- non mi piace 'debole’ come termine -
perché volevo farcela da sola
ma volevo che non mi lasciassero mai sola.
Ho sempre avuto paura di non essere abbastanza
ho sempre creduto in tutti, tranne che in me
e quando mi dicevano
'Credimi, credi in te’
annuivo, sorridevo e cambiavo argomento.
Non ho mai saputo esattamente chi fossi,
ma ho sempre saputo cosa volessi
ed ho sempre voluto, chi non mi ha mai voluto
ed ogni volta incrociavo le dita, respiravo e mi dicevo 'questa volta tocca a me’, ma a me non è toccato mai
perché la felicità me l'hanno data per poco
e me l'hanno tolta con tanta facilità.
Ho gli occhi malinconici
il sorriso un po’ malmesso
perché ogni volta che mi sono innamorata
ogni volta che ho perso la testa
non mi sono mai totalmente ritrovata.
Ho sempre i pugni stretti
i denti ferrei
sorrido
ripenso a quando ero felice
rivivo dentro me quei giorni, mi immagino gli abbracci in cui mi sono sentita a casa
trovo la forza
e ricomincio:
esco e sorrido.
Sono forte, sì.
Oggi lo dico anche io,
ma essere forti fuori
non significa esserlo anche dentro
perché spesso chi non parla del proprio dolore,
chi dice che va sempre tutto bene,
è chi dentro soffre più di tutto il resto.
Ecco, questa sono io:
sono quella che si porta tutto dentro
per non compiacere
sono quella che sorride, mentre dentro piove.
Oggi lo dico anche io: 'sì, sono forte’,
ma, credetemi, dentro di me,
ho sempre il mare in tempesta
sono sempre in guerra con me stessa
e mi ripeto sempre che mi merito di essere felice
ma mi scordo sempre che la meritocrazia questo mondo non la conosce
come la conosco io
perché io me la merito la felicità,
ma dov'è?
Qui non c'è.
Ecco chi sono.

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